Il volume è pubblicato da San Paolo edizioni nella collana Dimensioni dello spirito
MONREALE, 3 novembre – È stato pubblicato il nuovo libro di don Nicola Gaglio, arciprete della cattedrale di Monreale, dal titolo “La Porta del Paradiso”, dedicato al Portico del duomo di Monreale, recentemente restaurato e tornato al suo antico splendore.
Edito da San Paolo Edizioni nella collana Dimensioni dello spirito, il nuovo volume contiene, accanto alla storia e alla descrizione del Portico del Paradiso a cura di don Nicola Gaglio, anche le immagini della stupenda Porta del duomo con un approfondimento del teologo don Giuliano Zanchi sul tema della soglia nello spazio liturgico.
“Lo spazio antistante alla cattedrale di Monreale, detto "paradiso", - ha scritto Don Nicola Gaglio nel libro - ha subito grandi trasformazioni nel corso della storia dell'abbazia. Tale appellativo viene considerato come espresso richiamo al medesimo portico della basilica costantiniana di San Pietro. Inoltre, la trasformazione della piazza in un giardino di agrumi, a opera dell'arcivescovo Ludovico I de Torres nel XVI secolo, ne evidenziava maggiormente la corrispondenza con la sua denominazione di “Paradiso". Secondo quanto riportato dall'abate Gravina, l'atrio del Duomo era «circuito nel suo interno da un portico a colonne, di cui taluni brani esistevano ai tempi di Lello. [...] in seguito un poco per volta l'atrio fu perduto e le colonne altrove portate»”.
Di questo spazio di ingresso al meraviglioso duomo di Monreale il libro descrive in maniera accurata e con un dettagliato reportage fotografico la monumentale porta bronzea di Bonanno Pisano che fu commissionata da Guglielmo II per il portale maggiore del duomo di Monreale, confermandosi con i suoi 7,80 x 3.70 metri come la più grande porta bronzea del Medioevo a due battenti. Nel volume viene dettagliata la descrizione delle sue quaranta formelle, e di tutte le cornici decorative che la compongono, giunte a Monreale, presumibilmente nel 1185, nello stesso anno della loro fusione a Pisa (1186 secondo il calendario pisano) una volta assemblate e ancorate al supporto ligneo.
La sagoma della porta non corrispondeva perfettamente al coronamento murario a sesto acuto del vano dietro cui, a porta chiusa, ancora oggi rimangono nascoste parte delle formelle di chiusura e degli spazi laterali. Sulla porta si trova una sorta di compendio delle scene musive interne della cattedrale e degli stessi spazi interni riprodotti all’esterno.
Le prime 16 formelle dal basso raffigurano gli episodi della Genesi, mentre episodi del Nuovo Testamento si trovano nei cinque ordini superiori congiunti dalle sei formelle della quarta e della quinta fascia, raffiguranti i dodici profeti, per un totale di quaranta formelle, cui si aggiungono i due scomparti inferiori con le due coppie di leoni e grifoni, che rappresentano invece lo spazio esterno. Sovrasta la porta la rappresentazione di Maria assunta in cielo e del Pantocratore. La sequenza di lettura dell’iconografia inizia dal basso e continua sempre da sinistra a destra.
Caratteristica della porta è il suo realismo e l’immediatezza della rappresentazione che consente, anche grazie alle iscrizioni riportate nelle formelle, di esplicitare il contenuto delle scene, riempiendo allo stesso tempo lo spazio vuoto non occupato dalla raffigurazione degli episodi. La narrazione contenuta nelle formelle della porta rende tangibile e plastica agli occhi dello spettatore la storia della salvezza, costituendo allo stesso tempo un’anticipazione vera e propria del racconto musivo proprio dei mosaici all’interno della cattedrale.
“La Porta del Paradiso, nella sua solennità, - si legge nel volume - predispone a fare dell'ingresso nella cattedrale di Monreale un'esperienza unica. Il pellegrino-fedele, infatti, avverte di essere immerso in un mondo di colore e di oro, e di essere trasferito in un microcosmo oltre lo spazio e il tempo. Infatti, l'intera aula splende della luce di Colui che è lumen de lumine, la luce del mondo, il sole di giustizia che sorge dall'alto. C'è un solo accesso che spalanca l'ingresso nella vita di comunione con Dio: questo accesso è Gesù, unica e assoluta via di salvezza. Solo a lui si può applicare con piena verità la parola del Salmista: «È questa la porta del Signore per essa entrano i giusti» (Sal 118)”.
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