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Voto di scambio, arrestato a Palermo Pietro Polizzi candidato al Consiglio comunale con Forza Italia

| Giuseppe Cangemi | Succede a Palermo

In manette anche Agostino Sansone, fratello del boss Gaetano, proprietario della villa ultimo covo di totò Riina

PALERMO, 8 giugno – La Polizia ha arrestato per scambio elettorale politico-mafioso Pietro Polizzi, uno dei candidati di Forza Italia al Consiglio Comunale di Palermo alle elezioni che si terranno domenica prossima.

Secondo la Procura, per essere eletto avrebbe stretto un patto con i boss dell'Uditore, i costruttori Sansone, storici alleati del capomafia Totò Riina che ospitarono il padrino di Corleone in una delle loro ville nell'ultimo periodo della latitanza.
Pietro Polizzi, ex consigliere provinciale, eletto all'epoca nell'Udc, viene ritenuto un esponente politico di spicco.
Arrestato anche Agostino Sansone, fratello di Gaetano, proprietario della villa di Via Bernini in cui Riina passò gli ultimi mesi prima dell'arresto nel 1993 e un suo collaboratore.

Contro l'aspirante consigliere comunale ci sarebbero alcune intercettazioni ambientali che hanno indotto la Procura a chiedere la misura della custodia cautelare in carcere. Conversazioni dalle quali emergerebbe con chiarezza il "patto elettorale" stretto tra l'esponente di Fi e Sansone. L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido.

E’ una indagine chiusa a tempo di record quella che ha portato all’arresto, per scambio elettorale politico-mafioso, il candidato al consiglio comunale di Forza Italia Pietro Polizzi, il costruttore mafioso Agostino Sansone e un suo collaboratore. Risalirebbe al 10 maggio l’incontro tra l’aspirante consigliere e Sansone durante il quale i due avrebbero stretto l’accordo in vista del voto di domenica. Il capomafia era intercettato e gli inquirenti hanno potuto ascoltare in diretta la promessa di appoggio alle prossime comunali in cambio dell’assicurazione del sostegno da parte del politico. In meno di due settimane i pm, coordinati dall’aggiunto Paolo Guido, hanno chiesto la misura cautelare. Il gip ha emesso il provvedimento in circa 4 giorni.

 

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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