Confraternita del Santissimo Crocifisso, il cammino di sempre con un nuovo statuto

Una revisione voluta dall’arcivescovo Gualtiero Isacchi e condivisa con l’assemblea dei confrati

MONREALE, 12 novembre –Si è svolta nei giorni scorsi in un clima di grande cordialità l’assemblea della Confraternita del Santissimo Crocifisso durante la quale è stato condiviso il nuovo statuto.

Sotto la direzione di Don Nicola Gaglio e Don Luca Leone, rispettivamente parroco e vice parroco della cattedrale, delegati alla guida del Santuario del Santissimo Crocifisso è avvenuta, infatti, la condivisione del testo dello statuto rivisto in alcuni articoli con alcune importanti modifiche. All’incontro ha preso parte anche Don Giuseppe Vasi, responsabile diocesano delle Confraternite, che ha parlato dell’aspetto ecclesiale della vita confraternale.

 

Il nuovo statuto voluto dall’arcivescovo Gualtiero Isacchi è stato così condiviso in seno all’assemblea con i commissari Pietro Maranzano e Giuseppe Messina. La revisione dello statuto è stata l’occasione per modificare alcuni articoli e renderlo più consono al carattere ecclesiale della confraternita, rilanciando l’idea del cammino di fede che va oltre i festeggiamenti del tre maggio. Al di là dell’aspetto puramente giuridico e burocratico con le modifiche apportate si è inteso rafforzare lo stile di vita confraternale e l’importanza del Santuario come luogo che unisce e rinsalda i legami fraterni tra i membri provenienti dalle parrocchie.

Andando agli elementi più importanti della riforma, spiccano le novità riguardanti le elezioni che non prevederanno più liste guidate da un candidato presidente, ma i membri del consiglio verranno eletti direttamente dall’assemblea che continuerà a votare altresì il presidente tra coloro che vorranno candidarsi a svolgere questo servizio. Per quanto riguarda i festeggiamenti del Santissimo Crocifisso è stata introdotta l’impossibilità di appartenere alla Confraternita e al comitato, alla Confraternita interessa la cura del novenario e la processione d’accordo con i sacerdoti delegati al Santuario. Non si potrà appartenere a due Confraternite e, soprattutto, con la nuova riforma viene rilanciata la necessità della formazione e della vita parrocchiale. Inoltre non si potrà far parte del consiglio direttivo per più di due mandati consecutivi. Collaborazione e volontariato dovranno essere alla base dello spirito confraternale a supporto della chiesa del Santuario.

Per quanto concerne, invece, il regolamento dei festeggiamenti in occasione del 3 maggio, il presidente della Confraternita sceglierà venti confrati per la discesa del simulacro così come il suonatore della campana di anno in anno; la raccolta delle offerte durante la processione verrà fatta dai confrati scelti dal consiglio direttivo e le offerte dovranno essere devolute interamente a beneficio del Santuario. Saranno consentite le tradizionali fermate per il bacio dei bambini e durante la processione saranno fatte delle soste di preghiera, mentre altre soste dovranno eventualmente essere prima autorizzate dalla competenti autorità. Per favorire il cosiddetto “viaggio” dei fedeli dietro la veneranda immagine del Santissimo Crocifisso si prevede uno svolgimento andante della processione che non si protragga oltre l’una di notte in modo da favorire la più ampia partecipazione. Da quest’anno, inoltre, non si terrà più il “viaggio” collettivo finale del 31 maggio che è stato abolito. Il mese di maggio riveste un carattere molto particolare per la devozione al Crocifisso, ragione per cui durante tutto il mese le messe vespertine verranno celebrate non più in cattedrale, ma presso il santuario del Santissimo Crocifisso.

Le novità approvate segnano dunque il nuovo cammino della Confraternita e hanno lo scopo condiviso ampiamente dai confrati di rinsaldare lo spirito confraternale che intende avviare anche un processo di formazione spirituale che miri a un percorso che non veda nei festeggiamenti del 3 maggio il momento più importante, ma solo la tappa di un cammino da percorrere insieme, rinsaldando lo stile di vita e le relazioni all’interno del sodalizio, avendo come obiettivo il comune cammino di fede. Su questo l’assemblea ha registrato ampia condivisione, accogliendo come elementi tradizionali sicuramente quelli dell’appartenenza che da sempre contraddistinguono la vita della Confraternita.

Da parte di Don Nicola Gaglio, Don Luca Leone e dei commissari è andato un plauso alla maturità, alla cordialità e al senso di responsabilità che hanno manifestato anche in questa occasione i confrati.