La politica sia spazio di testimonianza del vangelo sull’esempio di San Luigi IX

Isacchi celebra ''San Luigi IX'': ''Egli è, ancora oggi, testimone della possibilità di conciliare l’esercizio politico del governo con la santità di vita''

MONREALE, 25 agosto – Nel giorno dell’anniversario della morte di San Luigi IX, l’Ordine Francescano Secolare di Sicilia ha vissuto questa mattina il tradizionale pellegrinaggio regionale presso la tomba del Santo, re di Francia, celeste compatrono dell’Ordine.

Dopo l’ingresso in cattedrale si è tenuta la concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Monreale, monsignor Gualtiero Isacchi che ha pronunciato la sua omelia in una cattedrale gremita di fedeli per l’importante evento. ''Noi che celebriamo la memoria di San Luigi IX, siamo sollecitati a ripensare la politica e, in modo particolare il nostro impegno politico come spazio in cui testimoniare il vangelo'': queste le parole di monsignor Isacchi.

''Troppo spesso il vangelo e l’essere uomini e donne di fede che hanno accolto la Bella notizia, è stato interpretato e vissuto come una pratica intimistica, come una scelta buona per me da vivere nella mia interiorità, nella preghiera personale. Come se la scelta di fede fosse estranea alla vita sociale. La testimonianza di San Luigi IX richiama, anzitutto noi, alla concretezza dell’essere discepoli di Gesù e figli di Dio Padre. Già il profeta Isaia ricordava che il digiuno che ''vuole'' Dio Padre non è qualcosa che riguarda solamente il tuo piatto e il tuo stomaco, ma è ''dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa i miseri, senza tetto, vestire uno che vedi nudo'', nulla di più concreto! Luigi IX, coronato Re a 12 anni, ha dato forma a questa Parola attraverso la sua persona e nella condizione di vita in cui si è trovato. Vivere da figli del Risorto non è una possibilità riservata solo ad alcuni, che vivono condizioni, secondo noi, favorevoli; non esiste condizione di vita che renda impossibile vivere la gioia del vangelo. Ciascuno di noi è chiamato a dare forma a questa parola nella propria condizione personale. Nel testamento spirituale che Luigi IX indirizza al figlio, si legge: ''Figlio carissimo, prima di tutto ti esorto ad amare il Signore Dio tuo con tutto il cuore e con tutte le tue forze. Senza di questo non c’è salvezza''. Più avanti, come conseguenza di questo amore, prosegue: ''Abbi premurosa cura che tutti i tuoi sudditi si mantengano nella giustizia e nella pace''.