Ieri pomeriggio l’omelia di monsignor Michele Pennisi nel duomo di Monreale nel XV anniversario della sua scomparsa
MONREALE, 30 settembre - Si è tenuta ieri pomeriggio presso il duomo di Monreale la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, in memoria del compianto Cataldo Naro, arcivescovo di Monreale dal 18 ottobre 2002 al 29 settembre del 2006.
Nato a San Cataldo, diocesi di Caltanissetta, il 6 gennaio 1951, Cataldo Naro è stato ordinato presbitero il 29 giugno 1974; eletto alla sede arcivescovile di Monreale il 18 ottobre 2002.
La celebrazione tenutasi ieri nel duomo di Monreale in sua memoria è stata particolarmente importante poiché avvenuta in occasione del XV anniversario della sua scomparsa e nella giornata in cui la Chiesa festeggia gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele.
Alla sua memoria è stata dedicata l’intensa omelia di monsignor Michele Pennisi ricca di importanti riflessioni che ne ha ricordato le eccelse qualità morali oltre che l’importante opera quale pastore e ''angelo'' della Chiesa di Monreale. Cataldo Naro con la sua azione pastorale negli anni in cui fu alla guida dell’arcidiocesi di Monreale - come ha sottolineato monsignor Pennisi - ebbe la capacità di coniugare rinnovamento pastorale e rapporto con la Chiesa. Fu perciò testimone di un’evangelizzazione rinnovata e, soprattutto, capace di dialogo con il mondo contemporaneo.
A lui si deve la riscoperta dell’importanza della Chiesa locale e della sua rivalutazione nel rapporto con il territorio della diocesi. Animato da un fuoco interiore che nasceva dalla necessità di intervenire per rispondere ad una missione, la sua grande personalità fu ricca di un’intelligente attività scientifica. ''Oggi dopo 15 anni - ha affermato nella sua omelia monsignor Pennisi- la sua eredità mette in evidenza il bisogno di coniugare Cultura e Vangelo''.
A partire dalla bellezza del duomo di Monreale, Cataldo Naro inaugurò una vera e propria teologia dello sguardo. E proprio al duomo di Monreale l’illustre arcivescovo dedicò molti studi che vogliamo ricordare attraverso questa citazione dalla sua introduzione al volume ''Il Duomo di Monreale, lo splendore dei mosaici'' edito da Itaca edizioni, dove in riferimento alla regalità del duomo monrealese ha scritto: ''Essa esprime primariamente la fede nel Cristo re dell’universo e della storia, salvatore di tutti gli uomini, che fu del re che volle la costruzione e di quanti ( dal teologo che ne ideò i cicli musivi agli architetti che elaborarono il progetto e alle maestranze che lavorarono nel cantiere) collaborarono nell’esecuzione dell’impresa''.