La Natività di Stomer, i condizionamenti neurobiologici e il ruolo dei neuroni mirror

Ieri incontro al complesso monumentale. L’assessore Lagalla:“Eventi del genere dovrebbero ripetersi”

MONREALE, 16 dicembre – Un interessante dibattito sull’arte, i condizionamenti neurobiologici, il ruolo dei neuroni mirror e l’interfaccia fra medicina e filosofia di fronte all’esperienza artistica nell’incontro dedicato alla Natività di Matthias Stomer, a Monreale. A rendere più vivace il dibattito, la presenza dell’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Roberto Lagalla che ha portato il suo contributo di medico radiologo allo svolgimento dei lavori.

“La Natività di Matthias Stomer tra arte e scienza” è un evento nato dall’intuizione della docente Romina Lo Piccolo e della giornalista Maria Modica, realizzato grazie al contributo degli studi condotti da Giacomo Rizzolatti e la sua equipe, e alla collaborazione con il presidente della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso. L’incontro non ha avuto la pretesa di fornire risposte, ma piuttosto stimolare nuove domande su un argomento appassionante, la soggettività o l’oggettività dell’arte, assumendo una prospettiva straniante sulla questione: quella offerta dalla neurobiologia che dialoga con la filosofia.


Occhi puntati sul grande quadro del fiammingo Matthias Stomer che con la sua luce irradiante dal centro della scena coinvolge, ammalia ed emoziona chi lo ammira; le sue citazioni iconologiche richiamanti l’Europa del Nord ci ricordano una Sicilia importante centro culturale a metà del 1600 .
“Incontri di questo tipo – ha detto Lagalla – dovrebbero essere ripetuti più spesso perché accendono l’attenzione sull’importanza dell’arte per la nostra società, l’opportunità di riscatto che rappresenta per la nostra terra e il suo ruolo nella formazione dei giovani nelle scuole, dove l’insegnamento della Storia è spesso relegata ad un ruolo marginale”.

Soddisfatto il sindaco di Monreale Piero Capizzi per avere ospitato l’evento e avere offerto alla città l’opportunità di “riscoprire” e riappropriarsi del quadro più prestigioso custodito nella galleria civica.