Un ragazzino ed una donna “protagonisti” di due rovinose cadute
MONREALE, 4 febbraio – Provocano sempre un’emorragia di denaro le strade monrealesi, sempre più spesso delle vere e proprie trappole per gli utenti, che cadendo e procurandosi dei danni fisici, poi chiedono e ottengono cospicui risarcimenti dal tribunale.
Ultimi due casi, materializzatisi nei giorni scorsi, sono quelli che hanno riguardato un ragazzino ed una donna, rispettivamente di 13 e 54 anni all’epoca dei fatti. Per risarcire i danni che entrambi hanno dovuto subire a causa delle precarie condizioni delle strade, il Comune è stato costretto a scucire circa 35 mila euro, tra risarcimenti, interessi, spese di lite ed appendici varie.
Soldi che si sommano alle diverse centinaia di migliaia di euro tirate fuori negli ultimi anni dalle casse municipali, andate a finire nelle tasche di cittadini protagonisti di ruzzoloni, che poi, però, hanno trovato ristoro grazie al pronunciamento del tribunale.
È del 27 febbraio 2020 la caduta di M.A., un ragazzino che allora aveva 13 anni, caduto rovinosamente in via della Repubblica. Quella sera, complice la poca visibilità (erano le 19 circa), non si accorse che sul marciapiede mancavano quattro mattonelle (anche perché nulla era segnalato), mettendo involontariamente il piede su quell’insidia e cadendo a terra. Fu soccorso dei passanti, ma il responso delle lastre fu impietoso: per lui la frattura del polso destro che lo costrinse ad un totale di 60 giorni di invalidità totale o parziale. Adesso, assistito dall’avvocato Francesco Pepe, in sede di giudizio che i suoi genitori avevano intentato (con il comune contumace), ha costretto il municipio a tirare fuori circa 15 mila euro (compresivi di interessi e spese di lite), così come il giudice onorario di pace, Valentina Cimino ha sentenziato.
Ancora più oneroso il risarcimento toccato a L.P. V., una donna che il 22 gennaio 2021 aveva 54 anni e che cadde in via Provinciale, all’altezza del civico 207, sempre a causa delle precarie condizioni della strada. Per lei (anch’essa assistita dall’avvocato Pepe), costretta ad 80 giorni di inabilità, come stabilito dal giudice onorario del tribunale, Giorgia Lenzi, l’amministrazione dovrà mettere mano in tasca ed emettere un bonifico di circa 20 mila euro, anche questi comprensivi di tutto.