Vittima un ragazzino, all’epoca dei fatti 14enne
MONREALE, 16 ottobre – Come se non ci bastassero le strade cittadine, spesso teatro di rovinose cadute dei cittadini, a indebolire le casse del comune ci si mettono pure quelle delle frazioni. Anch’esse autentiche trappole per i passanti.
È di qualche giorno fa l’ennesima sentenza che accoglie ancora una volta le richieste dei malcapitati utenti, risarcendoli, con tanto di sentenza del tribunale, a fior di quattrini, che le casse municipali devono scucire, salvo chiedere un giudizio di secondo grado, dove, quasi certamente, viene confermata la batosta del primo.
Protagonista della vicenda processuale in questo caso un ragazzino che all’epoca dei fatti, l’8 ottobre 2021, aveva solo 14 anni, vittima di una brutta caduta in via SM 22, nella borgata di Piano Geli. Adesso i suoi genitori F.A. e A.L., assistiti in giudizio dallo studio legale Francesco Pepe, ottengono un risarcimento di poco più di 40 mila euro, ai quali vanno aggiunti gli oltre ottomila euro di spese di lite.
Quella sera, erano circa le 21,30, il ragazzino stava percorrendo la va SM 22, nella borgata di Piano Geli, frazione di San Martino delle Scale, in direzione Boccadifalco, quando, più o meo al civico 78, è incappato in un disallineamento del terreno, dovuto alla presenza di un tombino, rovinando a terra.
E quanto pare, la caduta fu davvero brutta, considerato che al pronto Soccorso del Policlinico di Palermo al ragazzino furono diagnosticati un “trauma contusivo al gomito destro e l’escoriazione al labbro superiore ed alla piramide nasale”. Nello stesso nosocomio quattro giorni dopo il malcapitato fu costretto a subire un intervento chirurgico di “osteosintesi del gomito destro ed immobilizzazione in tutore articolato”.
Di fronte alla chiamata in giudizio, il comune di Monreale, costituitosi tempestivamente, deduceva l’infondatezza della domanda e ne chiedeva l’integrale rigetto, invocando il caso fortuito costituito dall’imprudenza del minore e della madre nell’attraversare la strada.
A dargli torto però, il giudice Angela Notaro, appartenente alla terza sezione civile del tribunale di Palermo, che, grazie anche alla testimonianza di parte in sede di giudizio, ha condannato il comune a questo ulteriore pesante esborso.