Il tribunale ribalta in appello la sentenza di 1° grado: Franco Martorana non ha diritto al reintegro
L’ex dipendente Ato è stato pure condannato alle spese legali
MONREALE, 23 marzo- Arriva una vera e propria doccia fredda per Franco Martorana, l’ex dipendente dell’Alto Belice Ambiente che aveva chiesto (e in un primo tempo ottenuto) di essere reintegrato nelle fila del Comune, dopo il fallimento della società d’ambito.
La Corte d’Appello del tribunale civile di Palermo, composta da Gianfranco Pignataro (Presidente), Cinzia Alcamo (relatore) e Claudio Antonelli (consigliere) ha ribaltato la sentenza di primo grado che consentiva all’ex dipendente il reintegro nella pianta organica del Comune, disponendo al tempo stesso un lauto risarcimento in termini economici.
Martorana, inoltre, è stato condannato al pagamento delle spese processuali quantificate in 5.300 euro (2.800 per il primo grado di giudizio, 2.500 per l’appello). Il Comune era difeso in giudizio dall’avvocato Claudio Trovato. Nei prossimi giorni saranno rese note le motivazioni della decisione.
La vicenda di Martorana ha del paradossale. L’uomo era stato dipendente del Comune dal ’90 al 2005, e poi dal gennaio 2006 era stato assunto nella “Alto Belice Ambiente spa”, la società che aveva curato il servizio di smaltimento dei rifiuti per conto dell’ex Ato Palermo 2, fino al suo fallimento.
Martorana, proprio dopo il fallimento dell’Ato, più volte aveva chiesto il reintegro nei ranghi della pianta organica comunale, adducendo leggi e precedenti, ma le sue richieste erano cadute puntualmente nel vuoto. Richieste che erano state accolte dal tribunale del Lavoro di Palermo, che con una sentenza emessa dal giudice Donatella Draetta, nel dicembre 2017 aveva disposto il suo reintegro. Il giudice, inoltre, nel decretare il ritorno del dipendente nella pianta organica del Comune, aveva individuato la data del 18 luglio 2013 come quella indicata per far decorrere il provvedimento di reintegro, obbligando inoltre il Comune a salvaguardare il livello retributivo acquisito durante la sua militanza nelle fila dell’Ato.
A Martorana, che era difeso in giudizio dall’avvocato Letizia Sardisco e sostenuto dalla Cgil, in pratica sarebbero dovuti toccare pure tutti gli arretrati relativi agli emolumenti che avrebbe dovuto percepire dalla data individuata dal tribunale.
E era stato proprio questo il nodo della questione per il quale il Comune aveva parecchio tergiversato. Nella delibera di giunta che si era occupata della vicenda, infatti, l’amministrazione comunale, prendendo atto della sentenza, aveva atteso di effettuare i conteggi economici ed il parere contabile.
Nel frattempo (27 aprile 2018), Martorana era stato reintegrato nella pianta organica del Comune, ma il1° maggio successivo era andato in pensione, dando vita forse ad uno dei reintegri più brevi della storia dell’amministrazione monrealese.
Oggi, dopo un lungo tira e molla sulla quantificazione della cifra da erogare al dipendente a titolo di indennizzo, per lui arriva la doccia fredda della sentenza sfavorevole.
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