Piano scuola 2021, ecco cosa prevede lo schema di decreto

La discussione in Conferenza Stato-Regioni, prevista per il 29 luglio, è stata rinviata alla prossima settimana

ROMA, 31 luglio – È pronto lo schema di decreto ministeriale contenente l’adozione del documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le istituzioni scolastiche per l’anno scolastico 2021/2022.

L’esame della bozza di decreto doveva essere sottoposto alla Conferenza Stato-Regioni lo scorso 29 luglio, ma è stato rinviato alla prossima settimana. Il documento ribadisce l’importanza del ritorno alla didattica in presenza per il nuovo anno scolastico e la necessità di completare, proprio a tal fine, la campagna vaccinale rivolta al mondo della scuola. In considerazione di ciò, ricordiamo che il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, qualche giorno fa ha lanciato un video messaggio, insistendo sull’importanza dei vaccini per il ritorno della scuola alla normalità.

Il documento denominato ''Piano scuola 2021'' rappresenta un aggiornamento del piano già adottato l’anno scorso alla luce del parere reso dal Comitato Tecnico-Scientifico lo scorso 12 luglio e contenente un apposito paragrafo dedicato al capitolo vaccini. Ma all’interno del testo elaborato dal ministero, le indicazioni del CTS costituiscono la base fondamentale per lo sviluppo delle linee guida.

Per conciliare distanziamento e didattica in presenza, sulla base del parere del CTS il Piano Scuola prevede che laddove non sia possibile mantenere il distanziamento per la riapertura delle scuole, resta fermo l’obbligo di indossare all’interno dei locali chiusi mascherine di tipo chirurgico. Per gli studenti e il personale della scuola, il CTS conferma quindi la mascherina, preferibilmente di tipo chirurgico come obbligatoria laddove non sia possibile rispettare il distanziamento. Così come per l’anno scorso i bambini sotto i sei anni di età saranno esonerati dall’uso della mascherina.

Nell’eventualità di caso confermato di positività a scuola, per quanto riguarda la sanificazione straordinaria dei locali, il CTS indica che questa va effettuata se non sono trascorsi 7 giorni o meno da quando la persona positiva ha visitato o utilizzato la struttura. Per effettuare le operazioni di sanificazione non sarà necessario per le scuole affidarsi a ditte esterne, ma potrà essere effettuata dal personale della scuola già impiegato per la sanificazione ordinaria.

Restano salde anche per il nuovo anno le regole riguardanti la costante areazione dei locali e della pulizia quotidiana, che dovrà essere accurata e ripetuta, di tutti gli ambienti. Una delle misure fondamentali da adottare è l’igienizzazione delle mani e la messa a disposizione di erogatori di prodotti disinfettanti, già adottati dalle scuole. Per quanto riguarda le attività didattiche di educazione fisica all’aperto, il CTS non prevede in zona bianca l’uso di mascherina per gli studenti, ma sarà necessario il distanziamento interpersonale di almeno due metri.

Anche quest’anno le scuole dovranno individuare al proprio interno un referente Covid che seguirà tutte le procedure e i compiti che già lo scorso anno sono stati demandati a questa importante figura istituzionale. Altra sezione fondamentale del Piano Scuola è invece dedicata al delicato tema dei trasporti che già l’anno scorso si è rivelato elemento di forte criticità per il mantenimento della didattica in presenza.

Le scuole, a tal proposito, continueranno ad assicurare collaborazione ai fini dei tavoli interistituzionali istituiti presso le Prefetture, tenendo presente l’esigenza che l’arrivo a scuola degli alunni possa essere differito e scaglionato in maniera da evitare assembramenti nelle aree esterne e nei deflussi verso l’interno, attraverso le mansioni di accoglienza e di vigilanza attribuite al personale ausiliario.

Sempre in relazione ai trasporti, viene confermato il finanziamento di servizi aggiuntivi programmati per effetto del limite al coefficiente di riempimento dei mezzi in ragione delle misure di sicurezza.

Il Piano Scuola, infine, anche per il nuovo anno scolastico, intende valorizzare l’autonomia scolastica, per cui resta ferma l’opportunità per le istituzioni scolastiche di avvalersi delle forme ordinamentali di flessibilità che ne derivano. Si potranno perciò attuare diverse misure come la riconfigurazione dei gruppi-classe in gruppi diversi; la modulazione di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso; la previsione della frequenza scolastica in turni differenziati, anche variando le soluzioni in relazione alle fasce di età, ai diversi gradi di istruzione, delle discipline in aree e ambiti disciplinari; la diversa modulazione settimanale del tempo scuola, ovviamente su delibera degli Organi collegiali competenti.