Gli studenti del liceo Basile vanno “a scuola di utopia” con i Classici

Hanno partecipato al Teatro Orione, alla manifestazione culturale Classici contro 2017. LE FOTO

PALERMO, 3 maggio – Bella e significativa affermazione degli alunni del liceo classico e scientifico “Emanuele Basile” alla manifestazione culturale Classici contro 2017. Si tratta di un progetto ideato dai professori Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, nel 2010-11, con l’intento di porre al centro della società civile, in un percorso di progettazione creativa, consapevole e sinergica, la Scuola, la Ricerca, l'Università e la Cultura, costruendo un ponte di dialogo tra passato, presente e futuro, con i nostri classici, con il loro sguardo critico, con la loro prospettiva ampia e libera.

Una prospettiva capace di educare al koinòn agathòn, a fronte della deriva etica, culturale, valoriale della nostra società contemporanea, segnata da conflitti, contrapposizioni, separatismi e chiusure. L’edizione di quest’anno, nata sotto il segno dell’utopia, esemplificata dalla scelta del tema “UTOPIA (EUROPA) Ovvero del diventare cittadini europei”, continuando a viaggiare nel mondo dei classici, greci e latini, e in particolare nell’orizzonte culturale che ha animato l’elaborazione di grandi sogni utopici e di feconde tensioni ideali, vuole guardare al futuro dell’Europa, oggi messa sotto scacco, all’idea di un’Europa unita, un’utopia da perseguire, un non-luogo da sognare per costruire l’Europa dei cittadini e dei popoli, che in modo plurale e collettivo conversano e intrecciano pensieri e culture, riconoscendosi un fondamento comune.

Grazie allo slancio passionale e alla tenacia organizzativa del professore Andrea Cozzo, docente di Lingua e letteratura greca all’Università degli studi di Palermo, il progetto è approdato nel capoluogo siciliano, godendo dell’adesione del liceo scientifico “Benedetto Croce”, dei cinque licei classici della città e del liceo classico e scientifico di Monreale.
Nella cornice del teatro Orione, in una sapiente e ben dosata combinazione di relazioni scientifiche (relatori i professori: S. Nicosia, F. Giorgianni, A. Casamento, A. Cozzo) e performances teatrali delle scuole coinvolte, le alunne delle classi III A, IV A ,V B (liceo classico) e II A , IV A, IV B (liceo scientifico), hanno portato sulla scena, in apertura, Erodoto, raccontandone il viaggio verso l’Egitto, con accenti musicali moderni e in un testo che nelle parole e nei versi lasciava emergere l’amore e l’interesse dello studioso per la conoscenza e per il viaggio, quale dimensione della libera ricerca dell’uomo; a chiusura della manifestazione, come a compendiarne il senso e il significato, ancora una performance, a cura delle docenti Finella Giordano, Giorgia D’Urso e Maria Picicuto, “Utopia o del diritto di sognare”, in cui i protagonisti, un gruppo di studenti, amanti della cultura e della filosofia, consapevolmente elette quali strumenti autentici di emancipazione dei popoli, constata, con amarezza e delusione, la nuova barbarie che rende l’Europa ancora una volta dimentica della sua storia, e denuncia la grande contraddizione della civiltà europea, che da un lato ha proclamato e riconosciuto valori indiscussi , tendenze cosmopolitiche, patrimonio della cultura dell’umanità intera, e dall’altro si ostina, oggi , a difendere questi benefici acquisiti, chiudendo frontiere, respingendo chi invoca il diritto di vivere, riempiendo di morti i fondali del Mediterraneo.


I giovani protagonisti, fermamente convinti della necessità del cambiamento, evocano i momenti più rilevanti in cui si è disvelato l’intero percorso di emersione della coscienza filosofica dell’individualità personale e del riconoscimento dell’essere umano come autonomo centro di vita, non “mero strumento altrui”. Con idealità e determinazione prospettano una scelta di principio tra l’utopia e la morte, per far risorgere dalle ceneri l’Europa irrigidita nell’egoismo e nell’individualismo eccessivo, riconoscendo ai popoli il diritto di sognare un altro mondo possibile, di coltivare un’utopia concreta in cui la cultura possa assolvere la funzione di realizzare un’autentica umanità, un nuovo paradigma di comunità e di società.

Plauso e riconoscimenti da parte degli intervenuti sono stati attribuiti alle/ai nostre/i alunne/i e il ringraziamento carico di emozione del professore Alberto Camerotto, presente alla manifestazione, ha vivamente suggellato questa intensa esperienza formativa. “Il nostro è stato impegno profondamente civico e profondamente culturale che ha prodotto un contributo, piccolo ma significativo, in vista della costruzione di una Europa aperta e utopica”, ha ricordato il professore A. Cozzo, “una giornata in cui scuola e università, e meglio ancora corpi e menti di persone della scuola e dell'università, hanno mostrato quale può essere il risultato della loro cooperazione”.
Come docente non posso che auspicare eguali percorsi di crescita professionale e culturale in virtù dei quali elaborazione e costruzione delle conoscenze , autentica motivazione e sentita passione, emozioni e cognizioni diventano posizionamento critico, prassi creativa e trasformativa della realtà.