È avvenuta al Santa Caterina, alla presenza delle autorità. All'interno IL VIDEO
MONREALE, 23 maggio – Il contesto storico drammatico e la mafia dei corleonesi degli anni 70-80, la processione del Santissimo Crocifisso di Monreale, le testimonianze di chi conosceva il capitano e di chi si trovava per strada in quel tragico frangente.
L’attesa per i giochi d’artificio, i colpi di pistola e il paese che improvvisamente si svuotava. L’omertà, il vuoto emotivo, lo shock di una comunità ferità nel profondo, nella sua dignità civile e morale; l’immediato atto riparatore, coraggioso e carico di umanità, di un giovane diciottenne monrealese che, incurante del pericolo, si proietta a soccorrere la moglie Silvana e la piccola Barbara.
Un documento importante quello proiettato ieri al Santa Caterina, una testimonianza carica di vissuto emotivo e di storia comunitaria, come sottolineato dal sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono, e dal comandante della Compagnia carabinieri di Monreale, capitano Niko Giaquinto che, a nome di tutti i suoi predecessori (inclusi Basile e D’Aleo) ha ringraziato per l’iniziativa e per la sua divulgazione nelle scuole.
“Un documentario frutto di un’approfondita riflessione e di un paziente lavoro di montaggio tecnico - afferma la presidente della Pro Loco Monreale, Amelia Crisantino, visibilmente commossa a fine proiezione come tanti dei presenti – venticinque minuti intensi e densi di storia vissuta. Ora il lavoro di diffusione nelle scuole, con gli studenti più grandi a partire dalla Giornata della Legalità”.
“Ho sempre pensato di scrivere alla signora Silvana e alla figlia Barbara che non sono mai più tornate a Monreale – racconta Tonino Cassarà, l’allora giovane diciottenne che soccorse la famiglia Basile – Forse, non ho trovato le parole giuste, ma sarebbe corretto fare sentire l’affetto sincero e il profondo sentimento di gratitudine di tutta la nostra comunità alla famiglia Basile”.
Le modalità, il momento particolare e significativo (la processione del Crocifisso) fanno sì che l’uccisione del capitano Emanuele Basile abbia un peso specifico particolare nella storia di Monreale; ma, nella Giornata della Legalità, è d’obbligo ricordare che il prossimo 13 giugno ricorre la data dell’uccisione, sempre per mano mafiosa, del capitano Mario D’Aleo continuatore dell’opera del suo predecessore.
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