Lo spirito delle origini della maestra Ninni Gulì che oggi compie 100 anni

fumetto di Stefano Gorgone

Carissimo direttore,
raggiungere il traguardo dei cento anni di vita è sicuramente un evento straordinario e carico di emozioni.

Anch’io, pertanto, desidero unirmi in qualche modo alla gioia dei familiari della signora Ninni Gulì in Gambino, indimenticabile docente della scuola Pietro Novelli.
La mia è la testimonianza doverosa di chi è stato suo giovanissimo collega negli anni settanta, di chi l’ha conosciuta e stimata per il suo impegno nel mondo della scuola dove ha avuto un ruolo davvero significativo. Essere docente per lei non era un semplice impiego, ma una vera vocazione.

In un’epoca storica drammatica ancora segnata dalle conseguenze del secondo conflitto mondiale, si è votata con passione educativa nella formazione di uomini capaci di impegnarsi nella ricostruzione morale e culturale della nostra cittadina. Aveva cura di non lasciare indietro nessuno ed è stata determinante nella formazione di numerosi studenti che nel tempo sono diventati la classe dirigente della nostra città. Tale passione educativa ha voluto trasmettere ai quattro figli ed in particolare a Roberto e Mariella, stimata docente nella stessa scuola per tanti anni.

Non credo di enfatizzare affermando che la signora Gambino ha fatto pienamente parte di una generazione di professionisti come Gullo Messina, Bandiera, Vitale, Sole, Mancuso, Giambruno, Noto, La Mantia, Comandè, Grippi, Lo Monaco, Bonomo e tanti altri, custodi di un patrimonio di ideali, di esperienze al servizio dell’educazione e della scuola, docenti ricchi di competenze didattiche ma anche di umanità.

Ricordo bene il clima di famiglia che si respirava, un clima sul quale io, giovanissimo docente, potevo contare per fruire di preziose indicazioni didattiche che mi rasserenavano e rafforzavano la mia autostima. In particolare l’insegnante Gambino si è distinta per senso di appartenenza all’istituzione, per la sua incondizionata ed immutata fedeltà allo spirito delle origini. Nel corso degli ultimi anni, infatti, ha continuato a seguire con interesse le vicende della Novelli.

Molto gradito da me è stato Il biglietto augurale che ha voluto farmi pervenire in occasione del mio collocamento in pensione, un biglietto che conservo gelosamente e che alla luce del recente accorpamento tra Novelli e Veneziano, assume il valore di una vera e propria profezia.
A Lei va la stima e la gratitudine mia e dei monrealesi che hanno avuto il privilegio di averla come insegnante e dei tanti concittadini che la conoscono.