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Terrasini, domani si presenta il volume "Abbracciando il Golfo... Andando per Santuari del Golfo" di Ino Cardinale e Santi D’Alessandro

Appuntamento al duomo a partire dalle 16,15

TERRASINI, 8 dicembre – Domani, alle ore 16,15, al Duomo di Terrasini: presentazione del volume "Abbracciando il Golfo... Andando per Santuari del Golfo" di Ino Cardinale e Santi D’Alessandro. Ne parlano: monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, monsignor Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Trapani, Pietro Puccio e Andrea Ferrarella, rispettivamente presidente e responsabile di Piano del GAL-Golfo di Castellammare, don Renzo Cannella, arciprete-parroco chiesa madre di Terrasini, e gli autori. Coordina i lavori: Nuccio Vara, vicecaporedattore TGR Sicilia. Sono previsti momenti musicali canori a cura della Cappella musicale del Duomo di Monreale "Madonna del Popolo", diretta da Santina Nicolosi, con, all'organo, Marco Intravaia.

Una pubblicazione voluta del Gal-Golfo di Castellammare e, in particolare dal suo Presidente Pietro Puccio, che ha scelto la strada di non limitare l’attenzione ai soli santuari che ricadono nel territorio di pertinenza del Gal.

Un itinerario – un vero e proprio allargare le braccia dalla terraferma verso il mare, con un’apertura direttamente proporzionale alla lunghezza – che collega dodici centri del Golfo e diciannove santuari: “Maria SS. delle Grazie” ad Isola delle Femmine; “Santa Rosalia” a Capaci; “Maria SS. delle Grazie” a Torretta; “Maria SS. degli Angeli”, “Maria SS. di Loreto” e “San Massimiliano Kolbe” a Carini; “Madonna del Furi” ed “Ecce Homo” a Cinisi; “Maria SS. di Trapani” e “San Cataldo” a Terrasini; “Madonna della Mercede” a Giardinello; “Maria SS. Addolorata del Romitello” a Borgetto; “Madonna del Ponte” e “Beata Pina Suriano” a Partinico; “Madonna dell’Alto” e “Maria Santissima dei Miracoli” ad Alcamo; “Madonna della Scala” e “Maria SS. del Soccorso” a Castellammare del Golfo; “San Vito” a San Vito Lo Capo.

Un itinerario tra terra, mare e cielo. Tra natura – ambiente, paesaggi – e storia, religione, antropologia, civiltà ed arte. E non solo.

Per ogni santuario si presenta una breve storia, a partire dagli accadimenti ritenuti prodigiosi, miracolosi, comunque straordinari, o dalle manifestazioni di duratura devozione, testimonianza della pietà ovvero della riconoscenza di un popolo per i benefici ricevuti, che ne hanno determinato l’origine e di cui sono memoria; la specificità della sua denominazione; la collocazione geografica e il significato urbanistico-territoriale e religioso che assume nel contesto del circondario; le feste titolari, celebrative, i pellegrinaggi; diversi elementi collegati a tradizioni particolari, locali, caratteristica della pietà popolare.
Il tutto a testimoniare come i santuari siano luoghi-“manifestazione del sacro”, luoghi di incontro col sacro, e, nel contempo, luoghi – come dice Marc Augè – «antropologici, […] identitari, relazionali e storici»: un “dato costituente” fisso e durevole della realtà umana, civica e sociale nel territorio, profondamente radicato nello spazio e nel tempo; come consistenti e intensi siano il legame e il senso di appartenenza reciproca, tra santuari e popolo.