Un anno di crescita, ma non fermiamoci

MONREALE, 31 dicembre – Con ancora nelle orecchie la musica coinvolgente di ieri sera e con la pancia piena per gli eccessi alimentari di questi giorni, ci apprestiamo a vivere queste ultime ore di un 2023 che ci lascia, per far posto al 2024 che chiede strada e che si apre davanti a noi con il suo carico di desideri e di aspettative.

Non crediamo di andare molto lontano dalla realtà se diciamo che l’anno che termina, al di là delle possibili ed eventuali simpatie o antipatie politiche, probabilmente possiamo archiviarlo alla voce crescita.
Una crescita culturale - lenta ma graduale - della nostra città, della quale non possiamo che rallegrarci. Valga come simbolo di ciò la riapertura del cineteatro Imperia, che dopo 38 anni di chiusura e di oblio, si candida a recitare nuovamente un ruolo importante nella vita culturale della comunità monrealese.

Ma visto che parliamo di crescita culturale, sarebbe ingeneroso non sottolineare l’attività quotidiana e preziosa delle nostre scuole, vere e proprie palestre per i nostri giovani, brave a metterli nelle condizioni di poter competere validamente con le sfide che la vita metterà loro di fronte.
Così come non si può sottacere il variegato e ben articolato associazionismo delle tante realtà di casa nostra, che spesso si sostituiscono alle istituzioni quando queste non riescono a dare risposte e che costituiscono la spina dorsale della vita sociale monrealese.

Dal punto di vista politico viviamo, invece, una situazione decisamente anomala. Posto che dell’opposizione si sono perse le tracce da tempo immemore e che il carro della maggioranza trabocca di occupanti, ci troviamo a contare con stupore i giorni che mancano alle prossime elezioni amministrative (verosimilmente calendarizzate per fine aprile), senza che ancora ci siano degli schieramenti già in campo, così come sempre avvenuto in passato.
In pratica, ad oggi, l’unico candidato sindaco è il primo cittadino attuale, che – stando così le cose – sembra avere la strada spianata verso una riconferma che a Monreale, da quando esiste l’elezione diretta del sindaco, non è mai accaduta e che costituirebbe, pertanto, un fatto storico.

Non è escluso, anzi sembra probabile, però, che qualche altro schieramento possa presentare un proprio candidato “last minute”. Magari solo di bandiera, sapendo che, (per buttarla in termini calcistici, a meno di sconvolgimenti che al momento non sembrano molto credibili), potrebbe vantare le stesse chances che l’Udinese, con tutto il rispetto, oggi ha di vincere lo scudetto. In politica, però, come nel calcio, ci sta di tutto e tra poco potremmo saperne di più.
Discorso diverso, invece, per quel che riguarda la corsa al Consiglio comunale. Qui la lotta sarà serrata e all’arma bianca e tutto si deciderà all’ultimo voto. Ecco perché, come appare di tutta evidenza, la competizione è già cominciata e si concluderà un minuto prima che si chiudano le urne.

A tutti, però, soprattutto all’amministrazione che verrà (ci portiamo avanti con il lavoro), chiediamo un cambio di passo, difficile, ma non impossibile. A cominciare dalla conclusione (sarebbe ora) dei lavori di riqualificazione del Carmine e della Ciambra, che come un effetto Morgana sembra sempre vicina, ma che ancora non si materializza e che tanti disagi hanno arrecato e continuano ad arrecare alla cittadinanza.
Altre importanti opere pubbliche sono attese per il 2024 e anche di questo non possiamo che essere lieti.

L’ultimo pensiero va ai nostri giovani, il plotone dei cittadini di domani, perché sappiano riconoscere i veri valori, quelli che serviranno alla loro vita ed a quella della città, perché sappiano fare delle scelte giuste, allontanandosi dai disvalori nei quali, purtroppo spesso, si imbattono.
Tanti auguri di cuore perché il 2024 sia migliore del 2023, ma peggiore del 2025. Buon anno a tutti.

 

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