Una pagina nuova nella storia della città

MONREALE, 22 dicembre – Alla fine gli occhi lucidi erano tanti. Soprattutto quelli di chi, un po’ avanti con gli anni, per poco più di un’ora è tornato indietro nel tempo, quando il cinema Imperia era la principale fonte di svago dei ragazzi monrealesi.

Oggi le emozioni sono state tante e quando le note dell’inno di Mameli hanno riempito la platea e la galleria tutti ci siamo sentiti più ricchi. Ci siamo sentiti soprattutto risarciti di un danno culturale e morale che abbiamo subito per 38 lunghi anni.
Era brutto andare in giro per l’Italia e vedere paesini con meno storia e meno prestigio di Monreale (con tutto il rispetto), dotati di teatri o comunque di spazi dove poter esprimere la vena artistica di tanti giovani. Era brutto sapere che Monreale non faceva parte di questa schiera.

Da oggi, per fortuna, questo gap è colmato e anche la nostra città potrà vantarsi di godere di un ambiente (e che ambiente) da destinare alla cultura, alla musica, allo svago. Comunque alla crescita sociale della comunità. Obbligatorio, quindi, porgere i più sentiti ringraziamenti a chi si è speso perché tutto questo avvenisse. Ne citiamo uno solo: l’assessore Geppino Pupella, che è andato via nel giorno di San Valentino, ma che il suo atto d’amore alla città lo ha lasciato in questo modo. Da oggi, quindi, si apre una pagina nuova nella storia di Monreale, soprattutto in quella della sua cultura.

Facciamo in modo di non stropicciarla, di sfogliarla con cura, utilizzando questa grande opportunità nel migliore dei modi. Magari come accadeva nel 1961, quando si teneva il “Festival della canzone monrealese”, quando Silvio Noto, allora volto celebre della tv di Stato, era l’ospite d’onore ed Enzo Giangreco, futuro sindaco della città, trionfava con “Palpito d’amor”, una bellissima canzone scritta da Serafino Terzo, che ancora oggi canticchiano in tanti.
Paolo La Bruna, neo direttore artistico della struttura, per la sua storia e per la sua competenza, è certamente una garanzia. Il resto mettiamocelo noi. La ripresa culturale e sociale di Monreale passa anche dall’andare a teatro. E andarci a Monreale sarà molto più bello.