L'arcivescovo Gualtiero Isacchi ha ringraziato tutti coloro che hanno espresso sentimenti di affetto, gioia e gratitudine nel suo primo anno di episcopato
MONREALE, 3 agosto – Presso la chiesa madre di Bisacquino, lo scorso 31 luglio, l’arcivescovo di Monreale, monsignor Gualtiero Isacchi, ha presieduto la solenne celebrazione eucaristica in occasione del suo primo anno di episcopato.
Tanti i fedeli accorsi per festeggiare questo importante appuntamento e diversi sono stai i messaggi di auguri con cui tanti hanno desiderato esprimere sentimenti di gratitudine verso l’arcivescovo. Per questo oggi monsignor Isacchi ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno espresso sentimenti di affetto, gioia e gratitudine per questo primo anniversario del suo ministero a Monreale. Riprendendo le parole dell’arcivescovo pronunciate nella sua omelia dello scorso 31 luglio, il messaggio più importante che il vescovo ha rilanciato è stato l’invito a vivere il sentimento della fraternità.
‘’Esattamente un anno fa, in una caldissima domenica di fine luglio - ha affermato monsignor Isacchi nella sua omelia- entravo in punta di piedi nella imponente cattedrale di Monreale, abbagliato dalla sua bellezza e dalla sua gloriosa storia. Nel mio incedere sentivo il sostegno dell’amicizia di molti sacerdoti e fedeli venuti della Diocesi Suburbicaria di Albano; al contempo sentivo l’abbraccio accogliente dell’episcopato siciliano, del presbiterio e del diaconio dell’Arcidiocesi di Monreale; sentivo il grande affetto di tutte le altre componenti ecclesiali presenti e festanti.
È stata una celebrazione che ha reso visibile, nei segni liturgici, la grandezza di Dio che ha guardato alla mia umiltà e l’ha rivestita della sua sovrabbondante grazia. Un mistero grande! Oggi, a un anno di distanza da quel giorno, ringrazio il Signore per la sua infinita misericordia, ancor più consapevole della sproporzione che vi è tra la mia persona e il compito che la Chiesa mi ha affidato. Questa distanza è, però, colmata dal significato delle parole di sant’Ambrogio che sono per me forza e sostegno: Gaudium Christus est. La vera gioia non è un sentimento e nemmeno una situazione esistenziale, uno stato di vita, ma una persona: Cristo!
Carissimi la vera gioia non si trova nell’essere sposati, missionari, o sacerdoti; nemmeno nell’essere arcipreti, decani, vicari, vescovi o cardinali; la vera gioia sta, solo ed esclusivamente, nell’incontro personale con Cristo. Solo rimanendo dentro la relazione col Padre e il Figlio nello Spirito Santo si sperimenta vita piena e gioia duratura’’.