Monreale, riconsegnate stamattina 61 opere rubate all’arcidiocesi

Si tratta di 61 cinquecentine trafugate nel 1986

MONREALE, 17 marzo – Sono ritornate dopo 37 anni ben 61 cinquecentine, appartenute all’arcivescovo di Monreale, il cardinale Ludovico II De Torres vissuto tra il 1551 e il 1609.

Dopo essere state trafugate nel 1986 dalla Biblioteca del Seminario arcivescovile di Monreale, fondata nel 1591, se ne persero le tracce. Alla cerimonia di riconsegna, avvenuta oggi, alla presenza dell’arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi, hanno preso parte Maurizio De Lucia, Procuratore della Repubblica di Palermo; Vincenzo Molinese, generale di brigata e comandante dei carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Roma; Andrea Ilari, comandante del gruppo carabinieri T.P.C. di Roma; Stephen W. Clark, Vice Presidente del “J. Paul Getty Museum” di Los Angeles e Don Giuseppe Ruggirello, direttore della Biblioteca Torres.

Le 61 cinquecentine, oggetto di furto avvenuto all’interno della Biblioteca “Ludovico II De Torres” di Monreale, sono state individuate dai Carabinieri del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo sul sito web del “Getty Research Institute”, durante il monitoraggio quotidiano dei siti internet. Gli ulteriori approfondimenti, sviluppati mediante la collaborazione dell’Arma territoriale, hanno certificato che l’Ufficio Esportazione delle antichità e degli oggetti d'arte della Sicilia della locale Soprintendenza non aveva mai rilasciato alcuna autorizzazione per l’esportazione dei beni librari. A seguito della Rogatoria Internazionale avanzata dalla Procura della Repubblica di Palermo, i responsabili del “Getty Museum” di Los Angeles hanno riconosciuto la validità della rivendicazione e restituivano spontaneamente i beni, nell’ambito di una collaborazione ormai decennale con i Carabinieri dell’Arte.

Durante l’evento sono stati presentati degli esemplari unici, perché finora non censiti da nessuna biblioteca o istituto culturale, si tratta del più importante recupero finora avuto negli ultimi dieci anni, grazie alla stretta collaborazione con il Nucleo Tutela Patrimonio culturale dell’Arma dei Carabinieri di Palermo.