Monreale, ieri il ricordo di San Castrense

In Cattedrale si è tenuto il solenne pontificale in onore di San Castrense, patrono di Monreale e dell'arcidiocesi

MONREALE, 12 febbraio - È stata officiata ieri pomeriggio dall’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, all’interno del duomo di Monreale, la celebrazione eucaristica in onore di San Castrense, patrono di Monreale e dell’arcidiocesi.

 

Un legame, quello con il santo patrono della città, che dura da secoli e risale al tempo in cui l’arcivescovo di Capua, Alfano, che dovette accompagnare la principessa Giovanna, figlia di Re Enrico II d’Inghilterra e sorella di Riccardo ''Cuor di leone'', a Palermo, portò come dono di nozze al Re Guglielmo II, il corpo di San Castrense senza la testa che è rimasta a Capua. Le reliquie del santo oggi si conservano in Cattedrale a Monreale, nella cappella omonima, dentro un’urna d’argento fatta realizzare dal cardinale Cosimo Torres, nipote di Ludovico Torres, nel 1637. Nella placca dell’urna si può leggere: ''San Castrense, eterno baluardo della città di Monreale''.

Ieri sera, al termine della celebrazione eucaristica, l'arcivescovo Michele Pennisi ha effettuato prima la tradizionale benedizione dell’urna d’argento contenente le reliquie del santo. Successivamente, dopo aver recitato una preghiera in suffragio del santo, monsignor Pennisi ne ha asperso l’urna.

In memoria del santo, in particolare, monsignor Pennisi, ha ricordato il pensiero dedicato ai santi da Papa Francesco in occasione dell’Angelus per la Solennità di tutti i santi: ''La beatitudine, la santità non è un programma di vita fatto solo di sforzi e rinunce, ma è anzitutto la gioiosa scoperta di essere figli amati da Dio. E questo ti riempie di gioia. Non è una conquista umana, è un dono che riceviamo: siamo santi perché Dio, che è il Santo, viene ad abitare la nostra vita. È Lui che dà la santità a noi. Per questo siamo beati! La gioia del cristiano, allora, non è l’emozione di un istante o un semplice ottimismo umano, ma la certezza di poter affrontare ogni situazione sotto lo sguardo amoroso di Dio, con il coraggio e la forza che provengono da Lui. I Santi, anche tra molte tribolazioni, hanno vissuto questa gioia e l’hanno testimoniata''.