La Quaresima ci chiama a incarnare concretamente il mistero pasquale nella nostra vita
Riceviamo e pubblichiamo...
Carissimi fratelli e sorelle,
durante la Quaresima, tempo sacramentale della nostra conversione, siamo invitati a camminare assieme verso la Pasqua per fare esperienza della misericordia di Dio e riscoprire la bellezza della vita nuova in Cristo, iniziata con il battesimo che ci ha resi figli di Dio e membri della Chiesa.
Il messaggio del Santo Padre Francesco per la Quaresima di quest’anno prende lo spunto da una frase di san Paolo: «L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio» (Rm 8,19).
La salvezza che Gesù Cristo è venuto a portare con la sua morte e risurrezione riguarda tutta la realtà e coinvolge tutte le nostre relazioni: con Dio, con noi stessi, con il prossimo, con il creato.
Rompendosi con il peccato la comunione con Dio, si è venuto a incrinare anche l’armonioso rapporto degli esseri umani con gli altri e con l’ambiente naturale in cui sono chiamati a vivere, così che il giardino si è trasformato in un deserto (cf. Gen 3,17-18).
La “Quaresima” del Figlio di Dio è stata un entrare nel deserto del creato per farlo tornare a essere quel giardino della comunione con Dio.
La nostra Quaresima sia un ripercorrere lo stesso cammino, per portare la speranza di Cristo anche alla creazione, che «sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio» (Rm 8,21).
Il peccato che abita nel cuore dell’uomo si manifesta come avidità, brama per uno smodato benessere, disinteresse per il bene degli altri e spesso anche per il proprio e porta allo sfruttamento del creato, secondo quella cupidigia insaziabile che ritiene ogni desiderio un diritto.
Il creato ha la necessità che i figli di Dio si rivelino come creature nuove in attesa dei cieli nuovi e della terra nuova nei quali abiterà la giustizia (cf. 2 Pt 3,13; Ap 21,1).
Il cammino verso la Pasqua ci chiama a restaurare il nostro volto e il nostro cuore di cristiani, tramite il pentimento, la conversione e il perdono, per vivere tutta la ricchezza della grazia del mistero pasquale.
La Quaresima ci chiama a incarnare concretamente il mistero pasquale nella nostra vita personale, familiare e sociale, in particolare attraverso la preghiera, il digiuno e l’elemosina.
La preghiera, vero incontro personale con Dio Padre nell'intimità del cuore ed esperienza di comunione con i fratelli nella liturgia, ci fa superare l’autosufficienza del nostro io, ci apre all’accoglienza della misericordia del Signore e all’ascolto dei bisogni del prossimo e dei gemiti del creato.
Il digiuno ci aiuta a cambiare il nostro atteggiamento verso il prossimo e le altre creature, superando la tentazione di divorare tutto per saziare la nostra ingordigia. Per una vita più sobria Papa Francesco ci esorta ad aver cura del creato con piccole azioni quotidiane come “evitare l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, spegnere le luci inutili” (Laudato SI’, 211).
L’elemosina, atto di giustizia che scaturisce dall’amore del prossimo, ci fa uscire dalla stoltezza di accumulare tutto per noi stessi, nell’illusione di assicurarci un futuro che non ci appartiene e ci porta a condividere il nostro tempo e i beni materiali e spirituali con i fratelli.
Durante la Quaresima visiterò i vari Vicariati per continuare il discernimento comunitario, come esercizio di sinodalità, sull’Evangelizzazione e la cura pastorale dei Giovani e delle Famiglie.
V’invito a partecipare alle Stazioni quaresimali che quest’anno saranno caratterizzate da una celebrazione comunitaria del sacramento della riconciliazione. Si terranno il 20 marzo a Carini, il 27 marzo a San Cipirello e il 3 aprile a Bisacquino.
Vi esorto a immergervi nella misericordia di Dio valorizzando l’iniziativa “24 ore per il Signore” che si svolgerà venerdì 29 marzo e sabato 30 marzo sul tema “Neppure io ti condanno” (Gv 8, 11).
Per la “Quaresima di Fraternità” vi propongo di aiutare il Caritas Baby Hospital di Betlemme che visiteremo nel nostro pellegrinaggio in Terra Santa nel prossimo mese di luglio. Quest’Ospedale per i bambini è un’oasi di tranquillità e di pace per i piccoli e per le loro famiglie. Ogni anno dal poliambulatorio passano quarantaseimila bambini e nei reparti sono accolti più di quattromila piccoli degenti senza distinzione di religione e di condizione sociale.
Vi chiedo di accompagnare con la preghiera i catecumeni che riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana nella prossima Pasqua e di avere particolare cura delle famiglie dei bambini che saranno battezzati, dei cresimandi e dei loro padrini.
Vi invito a fare oggetto di riflessione il Documento sulla Fratellanza Umana, pubblicato ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019 in occasione della visita di Papa Francesco. Questo documento vuole spingere tutti quelli che portano nel cuore la fede in Dio e nella fratellanza umana a lavorare insieme per educare le nuove generazioni a una cultura del reciproco rispetto, nella comprensione della grande grazia divina che rende tutti gli esseri umani fratelli e sorelle, da sostenere e da amare, specialmente i più bisognosi e poveri.
Chiediamo al Signore di vivere nella comunione all’interno del nostro presbiterio diocesano e delle nostre comunità ecclesiali e di ritrovare la gioia di valorizzare il progetto che Dio ha posto nella creazione e nel nostro cuore, amare Lui, i fratelli e sorelle del mondo intero, per trovare in quest’amore la vera felicità.
Vi benedico di cuore e vi assicuro il ricordo nella preghiera.
* Arcivescovo di Monreale
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