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La visione del volto di Cristo nell’arte sacra: se n’è discusso ieri in cattedrale

| Giuseppe Cangemi | Cultura

Approfondita riflessione estetico-teologica sul tema a cura di Rodolfo Papa

MONREALE, 4 aprile – Si è tenuta ieri sera in cattedrale la riflessione estetico-teologica a cura di Rodolfo Papa, artista e docente della Pontificia Università Urbaniana di Roma.

L’evento è stato introdotto dall’intervento di don Nicola Gaglio, arciprete della cattedrale, che ha presentato al pubblico l’iniziativa inserita nell’ambito delle attività di preparazione alla Pasqua promosse in sinergia con le parrocchie di Monreale. Anche il rettore del seminario, don Giuseppe Ruggirello, con i seminaristi ha preso parte all’evento.

“Il volto di Cristo” è stato il titolo dell’interessante riflessione che l’esperto ha proposto al numeroso pubblico accorso in cattedrale per l’evento, ripercorrendo alcune delle opere più celebri dell’iconografia d’arte sacra sull’argomento. Il tema del volto di Cristo è stato così analizzato dallo studioso nell’arte sacra, nella teologia e nei linguaggi del passato fino a quelli contemporanei. L’arte sacra, nell’ambito della Chiesa, svolge un compito importante nella mediazione tra il messaggio divino e il linguaggio artistico: questo, in sintesi, ciò che è emerso dalla riflessione e dal dibattito che con il pubblico ne è scaturito.

La spiritualità cristiana, così come rappresentato nella riflessione svoltasi ieri sera in cattedrale, non può mai disinteressarsi della concretezza del volto di Cristo. Il vedere e il rappresentare, così come affermato nella relazione del professor Papa, sono mezzi di crescita spirituale. Così, commentando alcuni dipinti, Rodolfo Papa è riuscito a coglierne gli aspetti più significativi sia nella raffigurazione del volto di Cristo sia come allusioni simboliche e figurali. L’iconografia analizzata è stata tratta da vari autori tra cui Masaccio, Mantegna, Michelangelo, Piero della Francesca, alle cui immagini si è accompagnato un ricco e articolato commento estetico-teologico che è culminato nell’analisi del Giudizio Universale della cappella Sistina come rappresentazione del volto di Cristo formato dall’umanita’ creata e redenta che fa da sfondo alla rappresentazione artistica di Michelangelo.

Infine è stato analizzato il Cristo Pantocratore del duomo di Monreale come la più grande raffigurazione capace di abbracciare chiunque entri all’interno della cattedrale, che può essere colta ricollegandola all’immagine del volto di Cristo impressa sul lenzuolo detto della Veronica, e poi ancora il Mandylion, attraverso cui può essere vissuta davvero l’esperienza di incontro con il volto di Cristo anche a Monreale.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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