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Il maestro Piero Scalisi protagonista del video ''Io il puparo, tu l’alpacca'' al Teatro Danisinni

Il ritorno sulla scena del puparo l’aspetto di risalto del progetto teatrale

MONREALE, 30 luglio – È il maestro dell’opera dei pupi Piero Scalisi il protagonista del progetto teatrale “Io il puparo, tu l’alpacca” realizzato con il video a cura dell’associazione culturale “Il Genio di Palermo” trasmesso lo scorso 22 luglio sulle pagine social e Facebook.

Scopo del progetto teatrale “Io il puparo, tu l’alpacca” ideato da Cinzia Rossi, Cosimo Grimaudo, Benedetto Rossi e dal maestro Piero Scalisi è la riqualificazione del piccolo teatro di Danisinni.
La regia è di Cinzia Rossi, che ha messo in campo tutta la sua esperienza teatrale, misurandosi con la realizzazione di un video, affrontando problematiche nuove rispetto ad una rappresentazione teatrale con il pubblico ma, soprattutto ha tirato fuori le emozioni e i pensieri di un anziano puparo avvolgendoli in un’atmosfera rarefatta e ricca di fascino.

Il ritorno sulla scena del puparo Piero Scalisi - che un tempo possedeva una compagnia chiamata “U Palarinu” - che annoverava tante partecipazioni a rassegne e giornate di spettacoli, l’aspetto di risalto del progetto teatrale.
Il maestro dei pupi, così possiamo definirlo, alla veneranda età di ottantatré anni ha realizzato il suo sogno, quello di rappresentare ‘A livella del grande Totò, grazie anche alla sensibilità e alla passione dei fratelli Cinzia e Benedetto figli del puparo monrealese Enzo Rossi, grande amico di Scalisi.
L’iniziativa promossa dal CeSVoP e dalla IV Circoscrizione di Palermo insieme all’associazione “Il Genio di Palermo” e alla Parrocchia S. Agnese V.M. di Danisinni guidata da Fra Mauro Billetta ha riscosso notevole successo.

Nel video coesistono la poesia ‘A livella di Totò e l’opera dei pupi, un connubio straordinario; l’uguaglianza, l’amore e l’oltretomba, il mestiere della costruzione dei paladini e gli scontri tra eroi affrontati con delicata poesia, in un contesto nuovo qual è il piccolo teatro di Danisinni e gli spazi adiacenti.
Il maestro, per l’occasione ha realizzato i paggi, il Marchese di Rovigo e di Belluno e Gennaro il netturbino, protagonisti della famosa poesia.
Il maestro Scalisi ha una lunga esperienza in ambito teatrale e una padronanza del mestiere della costruzione dei pupi che risale agli anni ’60, quando inizia a seguire il padre Ciccio Scalisi, tra i più apprezzati pupari di quell’epoca.
Ha maneggiato quei materiali trasformandoli in pupi dalle luccicanti armature con arabeschi sempre diversi e dalle linee eleganti, che denotano estro e padronanza.
È stato così, che l’alpacca “u rame bianco, comu u chiamanu i pupara” - recita Cosimo Grimaudo nella sua poesia “I Pupi” - è diventato il materiale per i suoi pupi e il filo conduttore del video.

Il fascino del teatro dei pupi, grazie alla partecipazione di Salvo Bumbello e Raffaello Longo esperti opranti, e l’ottima interpretazione della nota poesia del Principe Antonio De Curtis hanno regalato momenti di piacevole visione. Il puparo nella sua bottega ha mostrato abilità recitativa accompagnato dalle melodie della giovane violinista Ester Correnti, nel ruolo di angelo custode che veglia sul maestro, e di Irene Camiolo che l’accompagna mano nella mano, svegliandolo da un sonno surreale.
Il video si apre con la giovanissima Serena Rossi, che giocando con vocali e consonanti estratte da una sacca compone il titolo del progetto teatrale.
Nucleo centrale della rappresentazione è il racconto della poesia ‘A livella, con i due paggi in un dialogo ironico tra maestro e allievi e tra il puparo e i suoi pupi.

“E Orlando mio, n’avissimu tanti cosi i cuntari” e poi “pi mmia vuatri siti a me vita” e “e tu Rinaldo, mi veni i ririre a pinsari a tia” rivolgendosi al Principe di Montalbano, il maestro esprime tutta la sua ammirazione per il proverbiale carattere ribelle, e continua “e mi sei piaciuto sempre, come infatti io è statu sempre un Rinaldista”.
In queste brevi frasi sussurrate a Orlando e Rinaldo è racchiuso tutto il suo mondo, il suo vissuto di costruttore e oprante in un dialogo mai interrotto con le sue creature. Vi è la profonda conoscenza ed esperienza di tanti anni passati tra le quinte del teatro dei pupi vissuti con passione attraverso due categorie che si combinano: il fantastico e il reale, in un rapporto con i pupi, intimistico e realistico, al tempo stesso.

Il finale ha riservato un momento poetico di grande impatto emotivo con la poesia “I Pupi” scritta e recitata egregiamente da Cosimo Grimaudo nei panni di un netturbino.
Dedicato alla memoria dei pupari Ciccio Scalisi padre del maestro, a Enzo Rossi e a Onofrio Sanicola, il video è stato realizzato da Giada Di Fonzo che ha curato le riprese e il montaggio, mentre il manifesto è stato realizzato da Benedetto Rossi.