Riceviamo e pubblichiamo...
Egregio signor sindaco ed egregio assessore,
dal lontano 2017, grazie alla legge regionale n. 5/2014 ogni anno, ed è obbligatorio, viene destinata una quota pari al 2% dei trasferimenti di parte corrente, con forme di Democrazia Partecipata utilizzando strumenti che coinvolgono la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse comune.
Iniziative che individuate dalla giunta comunale inizialmente vengono poi scelte tra i cittadini e le somme stanziate per quell’anno vengono spese per le iniziative scelte dai cittadini. E’ positivo il fatto che i cittadini autonomamente possano indicare le finalità che a loro avviso possano portare un beneficio alla collettività. A distanza di anni è bene trarre un bilancio per individuarne le criticità al fine di ovviarle nel futuro. Non si tratta di una grossa cifra, mediamente negli anni scorsi si aggirava sui 15.000 euro, mentre per quest’anno la cifra da destinare agli interventi è di 10.662,24 euro.
Comprendo benissimo che l’amministrazione, cui sta a cuore il benessere della cittadinanza, cerca in tutti i modi di venirle incontro evitando anche che questa possa proporre e pensare con la propria testa, sgravandola così di ulteriori pensieri. La prima osservazione da porre è con quale criterio la giunta comunale stabilisce le varie finalità cui intervenire con la spesa.
Viene fatta una ricognizione preventiva tra le associazioni, imprenditori e commercianti, istituzioni pubbliche e scolastiche, o le finalità vengono scelte al momento, improvvisando, o peggio ancora, evidenziando finalità che potrebbero essere raggiunte per altri versi?
Mi spiego meglio: per quest’anno sono state individuate ben cinque finalità rispetto alle tre/cinque degli anni precedenti e non entro volutamente nel merito delle proposte in quanto le reputo tutte degne di attenzione, ma perché non aggiungere un sesto riquadro con la sigla ALTRO in modo che il cittadino, le associazioni o le Istituzioni che non sono state coinvolte preventivamente possano avanzare proposte alternative?
L’anno scorso alla medesima consultazione abbiamo assistito ad una corsa a due proposte che hanno coinvolto centinaia di cittadini e precisamente quella riguardante l’acquisto di un maxi schermo da destinare al cinema Imperia e quella che indicava la creazione Museo e Teatro dei pupi siciliani e che ha visto per una decina di voti, espressi correttamente, prevalere l’acquisizione del maxi schermo. Quest’anno, memori dei risultati dell’anno scorso, perché non si è individuata tra le varie proposte avanzate dall’amministrazione quella dell’individuazione di un museo dei pupi che era stata richiesta da un centinaio di cittadini?
Forse che i pupi non attengono alla cultura, alle tradizioni ed alla storia della nostra cittadina? Volevo semplicemente avanzare questo contributo senza assolutamente fare polemica ma con spirito critico, costruttivo e collaborativo.
* presidente dell'associazione "Liberi di lavorare"
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