Parla Francesco Macchiarella, che aderisce al partito di Matteo Renzi
MONREALE, 18 dicembre – Non rinnova la tessera, lascia il Partito Democratico e passa a Italia Viva. Il PD perde un altro pezzo: l'avvocato Francesco Macchiarella, ex portavoce del movimento Monreale Bene Comune e in passato anche componente della direzione regionale del Partito Democratico, ora guarda con interesse il partito di Matteo Renzi.
In questo ha già trovato spazio e recentemente è stato nominato componente dell’esecutivo provinciale con specifica delega alla Comunicazione oltre che riferimento politico del partito a Monreale. Un effetto Elly Schlein, ma non solo. "A Monreale – dichiara – c'è un immobilismo generato dalle frizioni perenni tra correnti o presunte tali che sfocia in un'attesa infinita di decisioni anche a proposito delle prossime elezioni comunali".
L'addio era nell'aria, un mal di pancia che già da anni lo aveva portato a prendere in alcune occasioni posizioni distanti dal partito locale. “Si lavora già sull’idea di una lista che sia di IV – aggiunge – ma ci determineremo su tutte le scelte che si impongono nelle vigilie elettorali senza dimenticarne alcuna ma senza scordarsi che l’appuntamento elettorale monrealese coincide o quasi con le europee che saranno un banco di prova essenziale di cui non si può non tener conto anche in termini di scelte locali”.
Avvocato Macchiarella non ha rinnovato la tessera del PD. Quali sono le motivazioni?
“Ho deciso di non rinnovare la mia iscrizione al Pd in epoca successiva alla elezione della nuova segretaria. Di sicuro non ho condiviso la metodologia scelta che ha visto allargato anche ai non iscritti la possibilità di eleggere il maggior rappresentante del partito creando le condizioni perché quel voto risultasse condizionato da suffragi esterni.
Ma non è solo questa la motivazione, non fosse altro perché sono e resto rispettoso delle regole che ci si dettano.
Ho trovato non più accettabile restare all’interno del PD (nel quale nel tempo ho ricoperto cariche anche a livello regionale) nel momento in cui non mi sembra si riesca superare la abitudine suicida al correntismo atavico. Senza contare la assurda e suicida determinazione di alcuni, troppi, di far fuori il personaggio che aveva portato il PD al 40%, ma che aveva a mio avviso portato a realizzazione proposte trasformate in leggi e provvedimenti di ogni tipo più di sinistra di quanto avessero fatto i suoi predecessori.
Nella città di cui sono cittadino di adozione ormai da oltre 15 anni ho prestato il mio impegno civico all’interno del partito e non solo, ma verifico puntualmente e ben che vada un immobilismo generato dalle frizioni perenni tra correnti o presunte tali che sfociano in una attesa infinita di decisioni anche a proposito delle prossime elezioni comunali e senza che il partito si faccia protagonista di alcuna manifestazione pubblica; troppo preoccupati tutti di reperire ipotetici consensi in nome di cosa non è facile discernere almeno per me”.
Si vocifera che sia passato ad Italia Viva. È così?
“Si è così. Purtroppo negli ultimi anni la vita mi ha riservato accadimenti - non solo e non ultimo l’esperienza di esser rimasto vittima degli incendi, quelli dei cosiddetti piromani, che mi hanno precluso l’uso della mia casa a Poggio San Francesco - che mi hanno segnato profondamente da ogni punto di vista. Tuttavia, probabilmente anzi certamente per la formazione “postsessantottina” che rivendico l’impegno politico nel senso civico, senza imprescindibili aspirazioni di visibilità o di incarichi o candidature, mi impone a livello direi istintivo l’impegno appunto in favore della comunità in generale cui non dimentico fanno parte anche i miei due figli seppure uno di questi non più residente in Italia da parecchi anni.
Sono da tempo un ammiratore del senatore Matteo Renzi, anche se all’epoca della sua comparsa sulla scena politica affidai i miei consensi, in occasione delle varie consultazioni primarie cui lui partecipò, a candidati diversi come Bersani i Civati.
Ma in epoca successiva, soprattutto vedendolo all’opera sia come Presidente del Consiglio che dopo, sono rimasto ammirato della sua levatura di conoscenza a tutto tondo della politica anche a livello internazionale e del suo modo di intendere l’impegno pubblico. Ho aderito a Italia Viva già da alcuni mesi e devo dire che mi sono subito ritrovato in un consesso all’interno del quale mi è capitato sin da subito di partecipare a riunioni e assemblee sempre molto partecipate da iscritti e simpatizzanti ma anche animate da uno spirito costruttivo ma non per forza supino ai presunti voleri del capo. In questo devo dire che trovo apprezzabile l’operato dell’attuale responsabile regionale, Davide Faraone. L’accoglienza nei miei confronti è stata gratificante assai se si considera che dopo qualche mese dalla mia adesione al partito sono stato nominato (col consenso dell’assemblea convocata per l’elezione degli organi rappresentativi) componente dell’esecutivo provinciale con specifica delega alla comunicazione oltre che riferimento politico del partito a Monreale.
Oggi ci sarà un incontro pre-natalizio di Italia Viva a Palermo. Potrebbe essere decisivo anche per le sorti di IV a Monreale?
“Oggi pomeriggio l’onorevole e amico Davide Faraone ha invitato iscritti e simpatizzanti per un piccolo convivio ai Giardini del Massimo per scambiarci gli auguri per il nuovo anno, ma sarà di certo l’occasione per confrontarci sulle iniziative che si stanno elaborando a livello regione e aggiungo comunicativo. Di queste fa parte certamente la promozione di una struttura territoriale che vede già Monreale (e il sottoscritto) far parte di una delegazione territoriale allargata a pochi Comuni limitrofi, ma sarà occasione per continuare a definire posizionamenti e soprattutto iniziative propedeutiche a un impegno sul territorio Monrealese che confido arriverà molto presto. L’intenzione è quella di realizzare incontri e iniziative sul territorio per promuovere il consenso ma soprattutto per intercettare quel voto di opinione degli elettori di centrosinistra che non si vedono rappresentati da altri, ma soprattutto per indirizzarsi verso l’interesse ai problemi territoriali e alle ipotetiche soluzioni.
Si lavora già sull’idea di una lista che sia di IV, ma ci determineremo su tutte le scelte che si impongono nelle vigilie elettorali senza dimenticarne alcuna ma senza scordarsi che l’appuntamento elettorale monrealese coincide o quasi con le europee che saranno un banco di prova essenziale di cui non si può non tener conto anche in termini di scelte locali.
Aggiungo che sarà necessario, sempre che sia disponibile in tal senso, che l’attuale sindaco di Monreale palesi pubblicamente la sua collocazione politico/partitica visto che ha ricevuto il consenso (compreso quello del sottoscritto) come civico ma ha spostato l’asse dell’amministrazione decisamente verso destra. Nessuna reprimenda preventiva, ma il chiarimento sarà necessario”.
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