L’evento in occasione della giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali
MONREALE, 18 gennaio – In occasione della giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali che ricorre il 17 gennaio, per il terzo anno la Pro Loco ha organizzato una accademia letteraria in antico dialetto monrealese e ha chiamato i cittadini a partecipare.
Ieri la giornata non era invitante, ma lo stesso l’affluenza è stata notevole perché in tanti l’aspettavano: la manifestazione, che si è tenuta nella biblioteca comunale, è il risultato dell’invito pubblicamente rivolto dalla Pro Loco alla cittadinanza. In tanti hanno inviato un loro componimento e, ancora una volta, la lingua locale si è confermata fra i più importanti legami interni alla comunità: qualcosa che conserva memorie e suscita ricordi, basta una parola a dare il via a intere sequenze che in ognuno risvegliano l’eco del proprio vissuto.
L’accademia letteraria è qualcosa che rimanda Monreale alla sua età dell’oro: è stato l’arcivescovo Francesco Testa che a metà del Settecento ha portato la tradizione nel nostro paese: in quegli anni, gli alunni del seminario che si vantava d’essere un esempio per il Regno,
erano invitati a dibattere su una tesi filosofica, portando argomenti a favore o contro. E dibattevano in monrealese. La Pro Loco si collega quindi a una tradizione dimenticata, l’intitola “Paroli scurdati, paroli attruvati” e chiama il paese a partecipare.
Le parole “scurdate e attruvate” racchiudono un mondo ormai scomparso, i nostri anziani sono gli ultimi a ricordarle e ad averle usate. Nel secondo Novecento il mondo ha avuto un’accelerazione, tante parole nuove sono diventate di uso comune: adesso tutti abbiamo il cellulare e i social ci sovrastano, il siciliano si mescola all’italiano ma ha perso molto e tante volte i ragazzini nemmeno lo capiscono.
È stato quindi molto bello iniziare l’accademia “Paroli scurdati, paroli attruvati” con alcune alunne della scuola Morvillo: ragazzine di prima media che a scuola stanno frequentando un laboratorio di musica popolare e, accompagnate al pianoforte da Manuela Quadrante, in rappresentanza del coro della loro scuola hanno interpretato “Cu ti lu dissi” di Rosa Balistreri (voce solista Emma Marchi, con Erika Mattaliano e Giorgia Matranga). Manuela Quadrante ha inoltre creato degli intervalli musicali molto apprezzati, confermandosi brava non solo al pianoforte ma anche nel cogliere lo spirito dell’iniziativa.
La Pro Loco ha chiesto di scrivere dei ricordi a partire da una parola “scurdata” capace di suscitare memorie; gli elaborati arrivati sono stati suddivisi in aneddoti, memorie del paese, sentimenti, personaggi e giochi. Ognuno ha letto il proprio contributo, qualcuno con emozione e qualcuno con più disinvoltura. E proprio mentre assieme si leggeva di parole “scurdate” c’era la comunità, che si ritrova e si riconosce nel lessico un tempo familiare.
Sono stati tutti bravi perché non è facile metterci la faccia, scrivere in monrealese e poi leggerlo. Arrivati al terzo anno possiamo dire che la qualità è molto migliorata, sono stati letti brani che hanno divertito ma anche commosso dimostrando la duttilità della parlata monrealese. Particolarmente gradita è stata la partecipazione dei più giovani, sono infatti intervenuti con un loro scritto i ragazzi del Servizio Civile della Pro Loco.
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