Sigfrido Ranucci è cittadino onorario di Monreale

"Mi sono sempre sentito libero, ma il prezzo da pagare è tanto”

MONREALE, 6 luglio – Da oggi Monreale ha un cittadino onorario in più: è Sigfrido Ranucci, giornalista Rai e conduttore della trasmissione “Report”. Il riconoscimento glielo ha conferito nel pomeriggio in Sala Rossa il sindaco Alberto Arcidiacono (…)

(…) per essersi distinto, nella sua brillante carriera, nel promuovere importanti inchieste giornalistiche e di denuncia sociale. Il professionista, inoltre, con la sua attività di investigazione giornalistica, ha contribuito a sensibilizzare i cittadini al rispetto del principio della legalità, concorrendo a formare una coscienza civile ed una cittadinanza consapevole.

Nella pergamena di conferimento dell’amministrazione comunale è riportata la seguente motivazione: “Per il coraggio dimostrato nell’esercizio della professione giornalistica d’inchiesta; per la coinvolgente ed incisiva capacità narrativa con la quale ha condotto un’incessante azione divulgativa dei principi della legalità e del rispetto del bene comune sensibilizzando i cittadini al ripudio dell’illegalità favorendo la crescita civile della comunità”.

Alla consegna della pergamena ha fatto seguito la presentazione del libro dello stesso Ranucci, dal titolo “La scelta” (edizione Bompiani) che si è svolta in una piazza Guglielmo piena di gente. L’iniziativa è stata spinta e fortemente voluta dalla consulta giovanile. A dialogare con l’autore è stato Salvatore Cusimano, ex direttore di Rai Sicilia, che si è avvalso pure della lettura di alcuni passi del libro a cura di Paolo La Bruna.

Nella chiacchierata sul suo libro autobiografico il conduttore di Report, ha messo a fuoco il problema della libertà di stampa, sempre più messa a dura prova da un potere politico che mal sopporta gli argomenti scomodi. Un dato suffragato dai 270 giornalisti che vivono sotto tutela e dei 22 che vivono sotto scorta.

Ranucci ha parlato delle 188 querele per un ammontare di 125 milioni di richieste risarcitorie cui ha dovuto far fronte. Un “record” che leggi liberticide, purtroppo, sempre più rischiano di incrementare.
Leggi, inoltre, che limitano fortemente l’azione di quelle testate che, a causa degli esigui mezzi di difesa, incontrano enormi difficoltà nel realizzare la loro attività divulgativa.

Accanto alle querele, però, Ranucci ha presentato la lunga teoria di scoop: inchieste che hanno spesso fatto tremare il potere, anche a livello internazionale: da quelle sull’utilizzo delle armi chimiche in Iraq da parte dell’esercito Usa, a quelle sugli scandali della famiglia Tanzi, a quella sull’ex sindaco di Verona, Flavio Tosi, giusto per citarne alcune.
“Mi sono sentito sempre libero, anche se il prezzo da pagare è tanto” ha concluso Ranucci. Poi i meritati applausi e la firma delle tante copie vendute del suo libro.