Archivio storico diocesano, convegno a 30 anni dall'apertura al pubblico

Appuntamento sabato 22 aprile nella sala Roma del palazzo arcivescovile

MONREALE, 11 aprile –La memoria è vita e l'Archivio storico diocesano di Monreale è la prova. Da trent'anni (1993-2023) custodisce le testimonianze di tutti gli aspetti della vita e delle attività, da quelle religiose a quelle economiche, culturali e sociali, della popolazione della vasta Arcidiocesi di Monreale, comprendente oggi buona parte del territorio della provincia di Palermo.

A trent'anni dall'apertura, sabato 22 aprile nella sala Roma del palazzo arcivescovile si svolgerà il convegno. Dopo i saluti di Mons. Gualtiero Isacchi, arcivescovo di Monreale e di Ester Rossino, dirigente soprintendenza archivista della Sicilia, introdurrà l'evento l'archivista Anna Manno. Interverranno: Elena Montagno, funzionario soprintendenza archivistica della Sicilia; Mons. Ernesto Rascato, vicepresidente associazione archivistica ecclesiastica e don Fabio Raimondi delegato regionale C.E.I. Ufficio Beni culturali ecclesiastici. Modererà l'evento don Giovanni Vitale, direttore Archivio storico diocesano.

Viene aperto al pubblico, presso i locali a pianterreno del Palazzo Arcivescovile, con una cerimonia solenne, alla presenza di autorità religiose, civili, militari, a esponenti di spicco della cultura, del mondo scolastico ed universitario, a numerosi sacerdoti e studiosi, il 23 marzo del 1993, dopo aver ottenuto il 21 dicembre 1985, dalla Soprintendenza Archivistica per la Sicilia, la prima dichiarazione di notevole interesse storico per il Fondo Registri della Corte e il Fondo Mensa Arcivescovile, a cui segue la seconda il 26 maggio 2014 per il Fondo Governo Ordinario e la Raccolta di pergamene, e ultima in ordine di tempo la dichiarazione di interesse culturale per il Fondo denominato Carte Processuali Sciolte e la sua Appendice del 6 febbraio 2018. Dichiarazioni che ne sancivano e ne continuano a sancire l’indiscussa importanza come fonte documentaria e da allora pongono in essere tutte le iniziative necessarie alla sua tutela e valorizzazione sottolineandone la funzione sociale come bene diretto alla collettività, che a sua volta ha diritto di fruirne rendendo concreto così il suo status di bene culturale.

Fu merito dell’arcivescovo di allora, mons. Salvatore Cassisa, aver voluto l’ordinamento razionale e sistematico dell’Archivio, nel quadro di una serie di iniziative culturali di vasto respiro, nella consapevolezza della grande importanza che tale complesso di scritture possiede. Grazie ai fondamentali contributi statali e della Provincia Regionale di Palermo, chiamato a occuparsi dell’ordinamento, dell’inventariazione e dell’indicizzazione di tale patrimonio fu il prof. Giuseppe Schirò, archivista e storico monrealese, al cui ricordo va profonda gratitudine e ammirazione per avere con zelo, passione e instancabile fatica, trasformato un coacervo di carte confuse e anonime, in un prestigioso patrimonio culturale fruibile dall’intera collettività.

È opportuno ricordare che l’Arcivescovo di Monreale, dalla fine del XII secolo, cioè dall’origine dell’Arcivescovado, sino al 1812, ha esercitato non solo i poteri spirituali, ma anche quelli temporali, il famoso mero et mixto imperio, su una zona molto vasta della Sicilia occidentale e su porzioni di territorio della fascia sicula orientale, facendo di Monreale una delle più potenti ed estese Signorie ecclesiastiche d’Italia. Ciò spiega la varietà dei documenti conservati e la natura dello stesso Archivio, che non è solo ecclesiastico, ma anche civile, e per ciò stesso considerato, non a caso, uno dei più grandi archivi ecclesiastici della Sicilia.

La documentazione, composta di registri, filze, volumi, fascicoli, carte sciolte, pergamene, autentiche di reliquie e cartine, occupa più di 1.500 metri lineari di scaffalatura metallica ed è distinta, secondo la suddivisione data dal prof. Schirò, (che fu encomiabile e infaticabile direttore dell’Archivio Diocesano per ben dieci anni), in quattro grossi fondi che ne rappresentano il nucleo principale: Fondo Registri della Corte, Fondo Carte Processuali Sciolte, Fondo Mensa e Fondo Governo Ordinario.

A questi fondi inventariati e indicizzati, nel corso del tempo se ne sono aggiunti altri di pari valore, che costituiscono un’ulteriore testimonianza storica e strumento di indagine: parliamo del Fondo Deputazione dei Restauri del Duomo di Monreale, Fondo Veneziano, Fondo Cattedrale, Fondo Tagliavia, Fondo Musicale, Fondo Chiesa Agonizzanti e non ultimi i preziosi fondi di ecclesiastici della Chiesa monrealese che si sono distinti per fama e santità di vita.

Il patrimonio documentario conservato in ampi depositi copre un arco cronologico di circa otto secoli (secc.XIV-XX), infatti, va ricordato che più di trecento pergamene relative alla fondazione, alle donazioni e ai privilegi concessi dai sovrani, iniziando dallo stesso re Guglielmo II, con il suo Rollo, e dai papi che si sono succeduti, datate dal XII al XIV sec. e raccolte nel Tabularium Sanctae Mariae Novae, dal 1941 sono custodite presso la Biblioteca Centrale della Regione siciliana a Palermo.

Il primo sito internet dell’Archivio Storico Diocesano venne realizzato, alla fine degli anni ’90, per merito dell’ing. Gioacchino Nania, anch’egli indimenticato “amico” dell’Archivio e apprezzato ricercatore storico. Grazie alla sua lungimirante intuizione egli permise che studiosi di tutto il mondo potessero accedere on line alla consultazione degli inventari e richiedere copia della documentazione. Tale iniziativa portò al più alto livello le possibilità di “utilizzazione” del patrimonio archivistico, favorendo al massimo la ricerca storica.

Lanciato in tale circuito l’Archivio da allora si è imposto non solo come luogo della tradizione e della memoria ma anche come punto di costante incontro tra la propria Chiesa diocesana e la società civile, nel loro mutare storico e nel dialogo creativo tra fede e culture. A motivo di ciò, riconoscendone il valore e la missione, l’UNESCO nel 2001 premiava l’Archivio Storico Diocesano di Monreale accogliendolo nel suo portale.