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Cataldo Naro, una figura da ricordare, riscoprire e valorizzare per Monreale

| Giuseppe Cangemi | Cronaca varia

Il suo nome proposto per l’intitolazione della scuola media annessa all'istituto d'arte

MONREALE, 11 aprile –Un plauso va alla dirigente delle scuola Morvillo, Francesca Giammona, per aver pensato al nome del compianto arcivescovo di Monreale per l’intitolazione del plesso di scuola media annessa all'istituto d'arte di Monreale.

Cataldo Naro, infatti, con la sua azione negli anni in cui fu alla guida dell’arcidiocesi di Monreale ebbe la capacità di coniugare rinnovamento pastorale e rapporto con la Chiesa. Fu grande testimone di un’evangelizzazione rinnovata e, soprattutto, capace di dialogo con il mondo contemporaneo. A lui si deve la riscoperta dell’importanza della Chiesa locale e della sua rivalutazione nel rapporto con il territorio della diocesi. Fu animato da una grande passione che nasceva dalla necessità di intervenire per rispondere ad una missione con la sua grande personalità ricca di un’intelligente attività scientifica. Intraprese gli studi umanistici presso il seminario di Caltanissetta e successivamente gli studi teologici presso i gesuiti a Posillipo. Fu ordinato presbitero a Caltanissetta il 29 giugno 1974, ma non abbandonò mai gli studi storici, ottenendo il dottorato in storia della Chiesa presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e conseguì il diploma di archivista alla Scuola di archivistica e paleografia dell’Archivio Segreto Vaticano.

Ricoprì l’incarico di docente di storia contemporanea presso la sede distaccata della Facoltà di Scienze della Formazione della LUMSA. Proprio in quanto storico fu nominato membro del Comitato scientifico delle Settimane Sociali animate dalla C.E.I. e dal 1998 al 2004 membro del consiglio d’amministrazione del quotidiano Avvenire di Milano. Presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, invece, fu professore ordinario, vicepreside e dal 1996 al 2002 ricoprì il ruolo di preside. Negli anni dell’episcopato, durato dal 18 ottobre 2002 al 29 settembre del 2006, fondò a Monreale il Centro Studi Intreccialagli e fu, a livello regionale, il delegato della Conferenza Episcopale Siciliana per l’Educazione cattolica, la cultura, la scuola e l’università. A livello nazionale, invece, fu nominato presidente della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali.

Come poter dimenticare i suoi studi sul duomo di Monreale che furono raccolti in più pubblicazioni: a partire dalla bellezza del duomo di Monreale, infatti, Cataldo Naro inaugurò una vera e propria teologia dello sguardo. E proprio al duomo di Monreale l’illustre arcivescovo dedicò molti studi che ancora una volta vogliamo ricordare attraverso questa citazione dalla sua introduzione al volume ''Il Duomo di Monreale, lo splendore dei mosaici'' edito da Itaca edizioni, dove in riferimento alla regalità del duomo monrealese ha scritto: ''Essa esprime primariamente la fede nel Cristo re dell’universo e della storia, salvatore di tutti gli uomini, che fu del re che volle la costruzione e di quanti ( dal teologo che ne ideò i cicli musivi agli architetti che elaborarono il progetto e alle maestranze che lavorarono nel cantiere) collaborarono nell’esecuzione dell’impresa''.

La figura di Cataldo Naro resta così cruciale e importante nella storia di Monreale per cui ci auguriamo che attraverso iniziative come quella proposta dalla dirigente scolastica della scuola Morvillo possa essere riscoperta e valorizzata per come giustamente merita.

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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