Presenti tanti sindaci, forze dell’ordine, studenti e docenti per dire no alla mafia
CAMPOREALE, 27 marzo – Si è svolta ieri pomeriggio a Camporeale la Marcia della legalità promossa dall’arcidiocesi di Monreale. Il tema scelto quest’anno dall’arcivescovo Gualtiero Isacchi e dall’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, insieme alla Pastorale Giovanile e all’ufficio catechistico diocesano è stato “ #iofacciolamiaparte”.
La marcia, cui hanno preso parte il presidente della commissione regionale antimafia, Antonello Cracolici, diversi sindaci dei comuni dell’arcidiocesi, rappresentanti delle forze dell’ordine, docenti e studenti, è stata preceduta da un momento di riflessione iniziale all’interno del centro Don Bosco di Camporeale dove è stato proiettato un breve documentario sul giudice Rosario Livatino, vittima di mafia.
Subito dopo da piazza Tenente Scaduto la marcia è proseguita verso la chiesa madre dove si è conclusa con danze, canti e poesie degli alunni dell’istituto comprensivo “Leonardo Sciascia” di Camporeale, guidati dagli insegnanti e dal dirigente scolastico Benedetto Lo Piccolo, che per l’occasione hanno anche realizzato diversi manifesti contenenti pensieri e riflessioni contro la mafia. Durante il cammino, guidato dall’arcivescovo Gualtiero Isacchi con il coordinamento di don Angelo Inzerillo si sono alternati alcuni interventi, in particolare da parte del comandante della stazione carabinieri di Camporeale, del presidente dell’Associazione nazionale Polizia di Stato di Monreale, Santo Gaziano, del presidente di Legambiente Sicilia e della famiglia Montalbano.
Dopo le precedenti edizioni a Corleone e Montelepre, dopo lo stop dovuto alla pandemia, è stata possibile ieri vivere di nuovo questo importante momento di vita diocesana. L’intento della manifestazione è stato quello di rilanciare l’importanza della lotta alla mafia ogni giorno partendo dalla vita quotidiana. L’importanza di combattere l’indifferenza e l’omertà sono stati al centro dei vari interventi durante vari momenti della manifestazione per cui fare memoria serve proprio a non dimenticare chi ha cercato in tutti i modi di non rassegnarsi all’illegalità anche a costo di morire.
A ribadire l’importanza del rispetto delle regole è stato invece in chiusura l’arcivescovo Gualtiero Isacchi che ha ricordato a tutti gli alunni presenti alla manifestazione che rispettare le regole in ogni ambito della vita aiuta a vivere bene, con responsabilità e impegno condiviso, la vita di ogni giorno.