Occorre fare attenzione per evitarli, ma non tanto da rischiare l’impatto con le macchine che procedono in senso contrario
MONREALE, 22 agosto – Chi usa la moto stia in campana: se percorre la panoramica che dalla Rocca porta a Monreale, il rischio di “grattugiarsi” sui rovi è da tenere in alta considerazione. Meglio quindi fare molta attenzione, evitando, d’alto canto, di non accentrarsi troppo, per non correre il pericolo di imbattersi nelle vetture che procedono in senso contrario.
Come dire: rischia di finire tra le grinfie di Scilla chi vuole evitare Cariddi. Talmente evidenti sono i rovi, ormai da tanto tempo, che crescono rigogliosi e pungenti lungo il lato destro della carreggiata in direzione Monreale, che è davvero difficile pensare che siano innocui. E le foto che pubblichiamo a corredo di questo articolo, riteniamo siano abbastanza significative.
Eppure si tratta di una strada importante, quella che porta dritti dritti al duomo patrimonio dell’Unesco, percorsa giornalmente da centinaia di utenti e di altrettanti turisti. Non una “vanidduzza scognita” giusto per usare una terminologia tipica delle nostre parti.
Un cespuglio immenso, probabilmente il più grosso del tratto, si trova poco dopo la curva di San Ciro. Un altro, un po’ più piccolo, ma parimenti rigoglioso, cresce, invece, più su (siamo già in territorio di Monreale), un po’ prima di arrivare all’Albergo dei Poveri.
Considerate e competenze congiunte (un tratto di strada appartiene al Comune di Palermo, un altro a quello di Monreale), non sarebbe male, forse, studiare un’azione sinergica con l’amministrazione del capoluogo, di recente formazione, per rendere la strada pulita, priva di rischi e soprattutto degna di fare da apripista alle meraviglie monumentali arabo-normanne, orgoglio della nostra città.