88 anni carichi di ricordi, soprattutto quelli della guerra

Importante traguardo per il decano dei giornalisti monrealesi, Lorenzo Salamone che oggi fa il compleanno

MONREALE, 10 giugno – I miei 88 anni, assieme a 60 anni di nozze con Antonietta Di Nicola, sicuramente , interessano pochi intimi, mentre più rilevante è la data del compleanno che cade in quel famoso 10 giugno. Una data che si fa presto a ricordare, dato che il giorno dei miei primi nove anni (1940), fui costretto assieme ai miei coetanei a prendere atto dell’entrata in guerra dell’Italia a fianco della Germania di Hitler annunciata da Benito Mussolini dal balcone di Piazza Venezia in Roma.

Tutto al cospetto di un’immensa popolazione in ascolto e in delirio per questa immane decisione: “Combattenti di terra, di mare, dell'aria. Camicie nere della rivoluzione e delle legioni.Uomini e donne d'Italia, dell'Impero e del Regno d'Albania. Ascoltate! Un’ora, segnata dal destino, batte nel cielo della nostra Patria. L’ora delle decisioni irrevocabili. La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia. Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell'Occidente, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia e spesso insidiato l'esistenza medesima del popolo italiano. Alcuni lustri della storia più recente si possono riassumere in queste parole: frasi, promesse, minacce, ricatti e, alla fine, quale coronamento dell'edificio, l'ignobile assedio societario di cinquantadue Stati”.
Parole che infiammarono i sentimenti di tanti cittadini e tra questi non mancarono tanti giovani monrealesi che inneggiarono alla “guerra, guerra”, portando in giro per la città la bandiera italiana. Il mio fascismo giovane avviene quando ero Balilla a sei anni. I Balilla erano l’organizzazione dei bambini dai 6 ai 14 anni. Un corpo scelto dei Balilla era quello dei “moschettieri “ che avevano in dotazione un giocattolo che raffigurava in modo perfetto un fucile 91 che era il fucile normale della Fanteria.


A 14 anni si diventava avanguardisti. Gli avanguardisti il sabato uscivano con la loro divisa ,giacca e pantaloni grigioverdi e cinturone alla vita. Infine a 17 anni scattava il passaggio dagli avanguardisti ai Giovani fascisti; quelli che frequentavano le Università in qualunque facoltà fossero erano denominati Giovani fascisti universitari . Avevano una divisa molto elegante e la esibivano la domenica per attrarre l’attenzione delle giovani ragazze della nostra generazione. Ma ecco la guerra che entra immediatamente nel vivo assegnando la prima ristrettezza attraverso la tessera annonaria con 200 grammi di pane a persona. Seguiti dai primi bombardamenti condotti dagli aerei francesi con particolare riferimento al porto di Palermo .Poi a partire dal gennaio 1943 arrivarono gli americani che adottarono la strategia dei bombardamenti indiscriminati . Rasero al suolo interi quartieri, chiese, monasteri e non risparmiarono neanche ricoveri. Nasce da questi disastri lo sfollamento di migliaia di persone che si rifugiarono principalmente nella vicina Monreale.


I più facoltosi prendevano in affitto la camere dell’Hotel Savoia e tante abitazioni di Monreale o convivendo o facendo spostare gli agricoltori nelle casupole di campagna per farsi pagare l’affitto. Per i meno abbienti, che erano la maggioranza , rimanevano le gallerie della mancata ferrovia e il portico del duomo. Con i primi ustionati provocati dai bombardamenti venne approntato un padiglione all’interno del ginnasio Guglielmo II (oggi museo) . Mentre diverse attività ,come gelaterie ed altro si trasferirono lungo li corso principale di Monreale,dove la città normanna calcolava la residenza di oltre centomila persone non monrealesi . Nell’asse centrale sfollarono anche diverse attività provenienti da Palermo e tra queste la gelateria Lucchese in piazzetta Vaglica, la rosticceria Delisi all’arancio, il panellaro Perna allo Spasimo. Mentre Il problema alimentazione diventava sempre più evidente . Sino a portare particolarmente tanti ragazzi, come me, a raggiungere San Giuseppe Jato , pagando un mezzo per comprare da queste famiglie di agricoltori almeno cinque chili di frumento, portandolo al mulino e con la farina fare i “tagliarini” e non le tagliatelle come avviene ora, perché la pasta secca aveva un costo .

Alimentazione aiutata dalle carrube che costavano poco e niente, bastava andarle a raccoglierle alla Carrubella. Mentre un presidio di militari a Monreale alla testa del Boccone del Povero all’ora del rancio a mezzogiorno, non dimenticava noi ragazzini in attesa, porgendo una marmitta . Mentre veniva tagliata l’inferriata della villa del Tritone per dare il ferro alla Patria assieme alle fedi d’oro e le pentole in rame . L’entrata degli americani diventò la festa della liberazione . Con il Piano Marshall arrivò la farina bianca . I Palermitani tornarono nella loro Palermo , ma sono in tanti ad avere contratto matrimonio con i monrealesi . Con lo sbarco in Sicilia l’Italia fascista era finita . Infatti ,una settimana dopo (25 luglio ) Mussolini venne arrestato . Ed ecco l’8 settembre con l’armistizio e quindi lo scopo di sfilarsi dalla guerra ,da qualsiasi guerra.