Un mese fa scompariva un insigne esponente dell’ateneo palermitano
Ad un mese dalla scomparsa terrena, desidero, con grande rispetto e tanta commozione ricordare succintamente il professor Leonardo Urbani, docente di urbanistica presso la Facoltà di Architettura dell’Ateneo Palermitano, professore emerito di Urbanistica.
Presidente dell’Ordine degli Architetti di Palermo nel lontano 1964. Del professor Urbani conservo bellissimi ricordi personali, sia da professore che come uomo. Di lui all’Università ho seguito i corsi di insegnamento di Urbanistica I e II. E’ stato relatore della mia tesi, nell’anno accademico 1980 – 81, correlatore il compianto professore Nicola Giuliano Leone, Leo per i colleghi, gli amici più stretti. Un intellettuale, uomo di pensiero dai grandi orizzonti, un “utopista”. Collaboratore nel gruppo di lavoro che affiancò in Sicilia Piersanti Mattarella.
Ma soprattutto Urbani è stato un fervente credente cattolico, un uomo di fede che nella sua riservatezza ha pregato e creduto in Dio. Una persona garbata, distinta, un velocista, non gli si poteva stare dietro, con la sua cartella stretta sottobraccio. Un gran gentiluomo si direbbe oggi un uomo d’altri tempi. Notevole, proficua, il contributo reso, l’intensa attività accademica e professionale svolta in campo urbanistico.
Nato per professare l’insegnamento, infondere nei discenti, amore, interesse, curiosità, passione, sviluppare pensiero, acquisire conoscenza riguardo l’uomo e l’ambiente, interesse per la storia, la sociologia, l’economia urbana, le società locali, l’arte, l’architettura, il paesaggio, il territorio. Intessitore di reti interrelazioni internazionali non solo in ambito accademico, presente nel dibattito architettonico e urbanistico, portò avanti il suo motivato, coerente pensiero, contribuendo a riconfigurare scenari possibili, sistemi di pianificazione territoriali a misura d’uomo, nel rispetto dell’ambiente e delle comunità locali. Di lui, son certo che molto si avrà da scrivere in appresso, poiché il maestro Leonardo Urbani è stato un protagonista indiscusso della cultura urbanistica, in Sicilia, in Italia e in tutta l’area mediterranea. Il suo motto: includere senza escludere.