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Più attenzione per la Villa comunale, il circolo Italia avvia una petizione popolare

| Lorenzo Salamone | Cronaca varia

Particolare cura merita lo storico ficus, in evidente stato di sofferenza

MONREALE, 25 febbraio – Il Circolo di Cultura Italia, con alla testa la firma del suo presidente Claudio Burgio, ha dato il via ad un comitato spontaneo a tutela della villa comunale con la petizione popolare “Salviamo il nostro belvedere e il suo ficus”.

L’oggetto dell’iniziativa riguarda gli alberi piantati nel 1895, ma anche la cura delle aiuole, il ripristino delle statue danneggiate e scomparse, e tra queste quella del pittore Antonino Leto. Oltre alla difesa dei giochi dei bambini nell’antivilla e di conseguenza una più efficiente sorveglianza del sito che spesso è oggetto di bravate di giovani che vi accedono con il solo intento di danneggiare. Tutto un intento contro tanta incuria e tanto disamore verso la villa comunale, assieme alla carenza di addetti alla custodia e alla pulizia. La voce insistente è di chi frequenta tra genitori e bambini questo unico spazio verde di Monreale. Sono tanti i cittadini che all’uscita dal “belvedere” non si ritrovano più in un sito, una volta incantevole e particolarmente curato in ogni suo angolo.

A questo coro di cittadini si unisce quello di una mamma con due bambini. “Entrando già in antivilla – afferma – bisogna guardare dove mettere i piedi, visto che le grade dell’acqua piovana diventano un pericolo per le loro deformazioni. Quello che rappresenta una tappa fissa per i numerosi visitatori della città normanna, l’unico spazio verde in cui possono giocare in libertà i bambini monrealesi, dovrebbe essere uno spazio curato, pulito e ordinato. In realtà è l’esatto opposto. La villa e l’antivilla comunale- dicono ancora - si trovano in perenne stato di abbandono e degrado. Oltre all’ormai noto cedimento del muro che si affaccia sulla Conca d’Oro, vi sono grondaie scardinate e rimosse con danni alle caditoie. Volgendo lo sguardo verso la piazza, è possibile notare ben tre grondaie scardinate dal muro e dalla caditoia di raccolta, a sua volta deformata. Lavori mai terminati o un furto? All’interno della villa la mancata realizzazione di quel tratto di muro crollato nel 2011 a causa di un grosso smottamento provocato dalle radici del ficus.

Un crollo di grossi massi allora quantificabile in diversi quintali di materiale, che è andato a finire nel giardino sottostante la villa comunale che ha obbligato il comune a recintare un tratto di terrazza, tale da ridurre la visuale del “belvedere” verso la Coca d’Oro. Mentre è indispensabile ottenere un segnale che consenta di riportare la villa alle sue origini. Per gli interventi in antivilla c’è sempre in corso un appalto assegnato l’anno scorso alla ditta “Arcieri Costruzioni s.r.l.” per 500 mila euro, ma si attende il via libera della Regione per intervenire e ricucire tutto ciò che necessita.

· Enzo Ganci · Editoriali

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