Alla giunta non basta nemmeno il secondo grado di giudizio: per il reintegro di Franco Martorana c’è da attendere ancora

Franco Martorana

Con una decisione a sorpresa l’esecutivo cittadino allunga i tempi per reinserire l’ex dipendente Ato nei propri ranghi

MONREALE, 17 febbraio – Non è bastato nemmeno il pronunciamento della Corte d’Appello a convincere il Comune a deporre le armi e a reintegrare nei ranghi della propria pianta organica, il dipendente Franco Martorana, 66 anni, ex dipendente dell’Alto Belice Ambiente spa, che aveva chiesto (e poi ottenuto dal tribunale) di tornare a far parte dell’elenco dei dipendenti comunali nel quale era inserito fino a prima di passare a prestare servizio nell’ex società d’ambito dei rifiuti.

Con una delibera a sorpresa e malgrado il parere positivo del responsabile del procedimento Maurizio Di Martino, la giunta municipale ha deciso di rinviare ulteriormente la proposta.
Eppure il percorso che portava al ritorno di Martorana nei ranghi del Comune sembrava già completato, con gli uffici che avevano proposto alla giunta il reintegro, seppur in esecuzione provvisoria, alla luce di quanto aveva disposto il tribunale del lavoro di Palermo che in appello aveva dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal Comune, che si era opposto alla sentenza (favorevole al dipendente) in primo grado.

Per il reintegro gli uffici avevano proposto di “costituire in dotazione organica il posto da destinare al dipendente mediante trasformazione di due posti in regime di part-time riservati alla stabilizzazione dei dipendenti a tempo determinato, adottando il criterio della equivalenza economica”.
Il responsabile del procedimento, inoltre, pur avallando il reintegro del dipendente, non chiudeva le porte ad un eventuale ricorso del Comune in ulteriori gradi del procedimento giudiziario.
Ed invece arriva questo ulteriore rinvio, una sorta di “melina calcistica” che allunga ancora i tempi. “La delibera non risulta essere trasmessa all'ufficio finanziario – ha affermato la giunta per motivare la sua decisione – Dalla lettura della delibera non si rileva quali posti di part-time vengono eliminati, quale posto viene istituito, manca il parere dei sindacati e dei revisori e se la nuova dotazione organica rispetta i vincoli finanziari dell'Ente”.

Duro il commento sindacato, che fin dal primo momento ha preso le parti del dipendente: “Non si capisce il motivo – afferma Silvio Russo, segretario cittadino della Cgil FP – secondo il quale si debba assistere a questo incomprensibile rinvio e non ci si uniformi ad un dispositivo del tribunale che parla chiaro e non lascia spazio ad interpretazioni, esponendo in questo modo il comune, oltre che ad una brutta figura, anche a dei costi ulteriori che potrebbero essere evitati. Valuteremo assieme ai nostri legali eventuali azioni da intraprendere a tutela del dipendente”.