San Cipirello, spese di notifica non dovute: a rischio mille cartelle Imu

5,18 euro a cartella che, moltiplicati per mille accertamenti, fanno oltre 5 mila euro destinate alla casse comunali

SAN CIPIRELLO, 14 novembre – Spese di notifica non dovute: a rischio mille cartelle dell’Imu 2012. Per il Comune “sono valide e vanno pagate”. Non la pensa così Tonino Giammalva, ex sindaco e commercialista, che scrive: “Gli accertamenti emessi potrebbero esseri nulli”.

Nei mesi scorsi il Comune ha notificato a circa mille cittadini le cartelle relative all’Imu 2012, non pagate o pagate solo parzialmente per presunti errori di calcolo da parte dei contribuenti. E poiché sulle notifiche pendeva la “spada di Damocle” della prescrizione prevista a fine anno, il Comune ha accelerato le consegne affidandole ai messi comunali. Peccato però che in tutte le cartelle siano state conteggiate anche le spese di notifica postale: 5,18 euro a cartella che, moltiplicati per mille accertamenti, fa oltre 5 mila euro destinate alla casse comunali. Il decreto del 12 settembre del 2012, emesso dal Ministero dell'Economia e delle Finanze, prevede però la possibilità di applicare un costo di 5,18 euro solo per le notifiche effettuate mediante invio di raccomandata con avviso di ricevimento.
Il Comune, che ha consegnato le cartelle a mano, non avrebbe dunque diritto di chiedere ai cittadini il rimborso di spese mai sostenute. Non la pensa così però l’assessore al Bilancio Vincenzo Randazzo: “Sull’accertamento potevamo mettere altre spese per carta e toner, ma non abbiamo voluto aggravare la situazione dei contribuenti. Le cartelle sono dunque valide e vanno pagate”.

Tra i primi a notare l’errore negli accertamenti è stato l’ex sindaco Giammalva, che di professione fa il commercialista: “Le spese di notifica, indebitamente richieste al cittadino, non sono dovute e sono state erroneamente caricate nel codice tributo delle sanzioni, fuorviando ulteriormente il contribuente”. Negli accertamenti ci sarebbe inoltre anche un errore relativo alla determina sindacale di nomina del responsabile dell’area Tributi: “Hanno messo quella del 2016 – fa notare il commercialista – e non quella nuova”. Da qui la richiesta inviata da Giammalva al Comune, con la quale, “per evitare inutili contenziosi”, chiede di “riemettere gli avvisi con nuova notifica”. Ma ad attaccare l’ex primo cittadino è l’assessore Randazzo: “Quando ci siamo insediati abbiamo trovato in eredità un cumulo di cartelle da consegnare, ma non c’erano né i messi per consegnale né i soldi per spedirle”. Non si fa attendere la replica di Giammalva: “A giugno non c’era ancora il rischio di prescrizione. In ogni caso avrebbero potuto inviarle per posta attingendo al fondo di riserva, così come hanno fatto per altre spese”.

(fonte e foto vallejatonews.it)