Quattro anni senza una soluzione per la frana di via Esterna San Nicola

Caputo: “A vuoto le proteste dei residenti”

MONREALE, 8 settembre – “E’ assurdo che da oltre quattro anni non si sia riusciti ad eliminare una frana e a liberare la strada nonostante il continuo ed incombente pericolo per la sicurezza pubblica, pericolo rappresentato a tutti i livelli istituzionali cittadini e regionali dagli abitanti della via Esterna San Nicola. Tanti sopralluoghi e tanti impegni, ad oggi evidentemente disattesi”.

E’ quanto dichiarato da Salvino Caputo, esponente di Noi Con Salvini, che questa mattina, accompagnato da tecnici e da alcuni residenti si e’ recato sui luoghi colpiti dalla frana. “Mi sono reso conto che ci troviamo – ha aggiunto Caputo – di fronte ad una situazione di grave e costante pericolo per la sicurezza pubblica per le centinaia di famiglie che risiedono in quella contrada, e che il mancato intervento e’, come sempre determinato dal balletto di competenze o… incompetenze o dalla classica frase, mancano i soldi. Sempre ed unicamente in danno dei cittadini”.

La frana proviene da un immobile – ha precisato Salvino Caputo – confiscato a seguito di un procedimento di misure di prevenzione, in danno di un soggetto ritenuto vicino ad organizzazioni criminali e quindi, assegnato al Comune di Monreale da parte dell’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Palermo, che opera in sintonia con la Agenzia Nazionale per la gestione dei beni confiscati alle Organizzazioni criminali e con la Prefettura.  In tutti questi 4 anni i residenti si sono rivolti al Comune e al dipartimento per la Protezione Civile. Senza alcun esito.

Ho immediatamente inviato una nota al direttore della sede di Palermo dell’Agenzia per i Beni confiscati, al Prefetto, al direttore del dipartimento regionale per la Protezione civile e al Comune di Monreale, perché intervengano per le rispettive competenze per eliminare la frana e per ristabilire le condizioni di sicurezza.
Questa e’ – ha concluso Caputo – l’ulteriore dimostrazione di come una non oculata ed attenta gestione dei beni confiscati alla mafia crea più disagi e problemi che, risorse, come invece avveniva diversi anni fa, grazie all’efficiente sinergia con il Consorzio Sviluppo e Legalità chiamato a gestire i patrimoni confiscati alla mafia. Mi rendo conto che le risorse economiche sono difficili da reperire, ma la sicurezza dei cittadini è prioritaria”.