Turisti anche in costume da bagno al duomo di Monreale, don Nicola Gaglio: “Occorre vestirsi in modo rispettoso del luogo”

“Forniamo delle gabbanelle monouso alle turiste più scollate”

MONREALE, 12 agosto – Turisti anche in costume da bagno al duomo di Monreale, o comunque in abiti molto succinti: un comportamento che non piace a don Nicola Gaglio, arciprete del duomo normanno, che sulle pagine del Giornale di Sicilia spiega i motivi di un comportamento che, a suo dire, poco si addice alla sacralità del luogo ed alle regole della decenza.

In un’intervista rilasciata a Filippo Passantino sulle pagine del quotidiano di via Lincoln in edicola oggi, don Nicola mostra preoccupazione per una prassi che non soltanto a Monreale va prendendo piede sempre di più.
“Questi comportamenti ci preoccupano – dice il sacerdote – L’abito dà un senso profondo e riconosce la dimensione del luogo in cui ci si trova.
Nei giorni scorsi due persone in costume si sono presentate pure all’ingresso del duomo, ma i ragazzi che stanno all’ingresso hanno spiegato loro che non era possibile accedere in quelle condizioni. Gli stessi ragazzi si sono meravigliati. La spiaggia è a una decina di chilometri da Monreale. Non si riesce a capire come mai qualcuno possa girare in paese in costume. E non è solo una questione religiosa.
“Si tratta di avere buon senso – dice ancora don Nicola – Noi viviamo in un mondo fatto di segni. Per entrare in chiesa, per quello che rappresenta, bisogna vestire in un modo che sia rispettoso del luogo. Bisogna entrare in quella dimensione di simbolo. Un certo tipo di turismo molto di massa, poco preparato e poco educato, affronta tutti i luoghi con superficialità. Permettere che in quel luogo si faccia di tutto va contro una sacralità, non solo religiosa ma laica, del monumento in sé. È un’offesa nei suoi confronti”.
Contro questo comportamento la chiesa di Monreale adotta delle contromisure, un po’ come avviene in numerosi altri monumenti frequentati da grosse frotte di turisti, dove non sempre il vestiario dei visitarori è consono alla natura del luogo.
“Quando il turista arriva – dice l’arciprete – forniamo una gabbanella monouso, una sorta di camice, da indossare, se è vestito in maniera molto scollata. È un modo per dire alla gente, che sta per entrare nel duomo, che non si tratta di una piazza”.