Lavori lungo la Conigliera, corso Calatafimi diventa un inferno

Gullo: “Chiedere al Comune di Palermo attenti controlli per superare la problematica”

MONREALE, 25 luglio – Da diversi giorni, ormai, la Conigliera, la strada che collega la Rocca di Monreale alla borgata di Boccadifalco, rimane chiusa in alcune ore della giornata perché interessata da lavori di ripavimentazione e di posa di un nuovo strato di asfalto. Lavori necessari, ovviamente, ma che implicano un notevole aumento del traffico, fino a farlo diventare infernale, lungo il corso Calatafimi.

E così, soprattutto con queste giornate di gran caldo, per gli automobilisti percorrere questa importante arteria di comunicazione, la principale tra la cittadina normanna ed il capoluogo, sia in direzione Monreale, che in direzione piazza Indipendenza, diventa una tragedia. Lunghe code, percorrendo pochi metri alla volta, con la prima o al massimo con la seconda marcia, in attesa che qualcosa si sblocchi e che ci si liberi da questa morsa, possibilmente smoccolando in tutte le lingue conosciute.
Macchine parcheggiate in doppia fila, lungo entrambi i sensi di marcia, senza nessuno che sanzioni questa pratica, fanno da coronamento ad una situazione davvero estenuante.
“Spiace rilevare – afferma Toti Gullo, ex sindaco e consigliere comunale di Alternativa Civica – che anche da parte del Comune di Palermo ci sia scarsissima attenzione verso questa problematica che, va ricordato, grava pesantemente sulla mobilità monrealese e penalizza oltremodo il turismo nella nostra città, dato che, come è noto, che i gruppi di turisti che arrivano, spesso hanno tempi molto ristretti e giungere con ritardo a Monreale significa dedicare ai nostri monumenti un tempo ancora più limitato. Sarebbe opportuno se anche la nostra amministrazione comunale sottoponesse a quella palermitana, nelle opportune sedi, la predisposizione di attenti controlli, con delle pattuglie di Polizia Municipale dedicate alla situazione di corso Calatafimi nel tentativo di risolvere una problematica ormai annosa, che fa da zavorra alla nostra mobilità e di conseguenza anche alla nostra economia”.