Noi, cittadini dimenticati della terra di nessuno

Un tratto della SP 20 invaso dai rifiuti

Riceviamo e pubblichiamo...

MONREALE, 12 febbraio – Premetto che la mia vuole essere solo una voce di speranza ed allo stesso tempo d'amore rivolta al nostro territorio e non vuole prestarsi alle solite facili e demagogiche strumentalizzazioni politiche.

Caro sindaco, era il 27 agosto 2014 quando dichiarava a Grisì: “Non ci sono cittadini di serie A e di serie B, meno che mai di serie C. La campagna elettorale è finita e adesso l’unica cosa che conta è risolvere i problemi della gente, sia di Monreale centro, ma ancor di più delle frazioni”. Allora un filo di speranza riaccendeva il cuore di tanti residenti concittadini che, come me, vivono giornalmente i disagi delle periferie del territorio monrealese.

Terra di confine, quella della SP 20 contrade Ginestra-Figurella-Chiusa-Portella-Giacalone, tra due comuni, San Giuseppe Jato e Monreale, e quindi terra di nessuno. Mancata raccolta differenziata, ritardi di interventi in caso di guasti a servizi essenziali (luce, acqua, telefono) e problemi di sicurezza oltre che disagi assistenziali sanitari. Problematiche che possono essere capite pienamente solo da chi le vive quotidianamente. Ma, in particolare, il problema discariche è quello che sembra più incontrollabile e che mi duole segnalare ancora una volta. Non sono bastati i suoi numerosi incontri con il tenace e amico sindaco di San Giuseppe Jato, incontri con vertici della ex provincia, Anas. Non sono servite ad ora, neanche segnalazioni a Procura, Prefettura ed associazioni ambientalistiche al fine di risolvere il problema. Rimangono sempre più floride le almeno tre discariche lungo la SP 20, intervallate, da immancabili roghi dolosi, che ne peggiorano la criticità ed aumentano il rischio per la nostra salute. Strada questa, che percorre la valle dello Iato, e tramite il suggestivo ed incantevole valico di Portella della Paglia, si inerpica tra due montagne dolomitiche (Pizzuta e Mirabella), si congiunge con il bivio per Poggio San Francesco e continua per Giacalone.

Itinerario unico, amato da ciclisti locali e turisti, costretti oramai a serpeggiare spesso tra materassi, carcasse di animali, residui alimentari, resti di elettrodomestici o ancor peggio di rifiuti speciali. La strada percorre un'area di straordinaria bellezza con: sorgenti e percorsi d’acqua (fiume Iato con i suoi antichi mulini), aziende casearie con i loro pascoli, agriturismi; area di interesse comunitario, archeologico e naturalistico (SIC e ZPS), di storie antiche (passaggio di Pirro in età romana) e recenti (passaggio dei blindati Americani con l'episodio di eroica resistenza del soldato Barbadoro (ricordato da un ceppo). Strada di vittime, dimenticate, del banditismo di Giuliano (strage di Portella della Paglia con cinque giovani del corpo di guardia speciale trucidati in un agguato).
Ai sindaci Unesco e della Città Metropolitana di Palermo un ultimo disperato appello!

Nell'auspicio che nel più breve tempo si possa raggiungere una soluzione a questo annoso problema, affinché la strada possa essere bonificata, migliorata a valorizzata e diventare mezzo di un nuovo percorso turistico ciclabile che possa congiungere le splendide tracce arabe dei due territori (Duomo di Monreale, i siti arabi di Iato- Mirabella-Procura, il magnifico ponte arabo di Calatrasi). E nella speranza che il prossimo calendario 2018 “Vittinavespa” di morettiana memoria, di cui quest'anno Lei fa orgogliosamente parte, possa essere esteso e dedicato alle bellezze di questo paesaggio che andrebbe sicuramente riqualificato e amato di più. Con affetto e nella speranza di un sollecito riscontro.

 * vicepresidente del comitato civico  per il riordino dei confini