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Mancano le prove, una lite per minacce finisce col proscioglimento

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

I fatti accaduti poco più di un anno fa. L'interesse presunto per la stessa donna alla base dei contrasti

MONREALE, 10 gennaio – Era stato accusato di avere avuto atteggiamenti persecutori per motivi di gelosia e di avere tenuto un comportamento diffamatorio.

In sede processuale, però, le accuse non hanno retto, non supportate da elementi probatori e così per V.V., monrealese, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Palermo ha disposto l'archiviazione delle accuse mosse nei suoi  confronti.

I fatti sarebbero accaduti nel mese di novembre 2021 quando D.R. 40 anni si recava presso la stazione dei carabinieri di Monreale, per sporgere denunzia nei confronti di V.V. in quanto lo avrebbe minacciato di morte e posto comportamenti ritenuti persecutori tali da determinare un forte turbamento e stress emotivo, oltre che profferire pubblicamente frasi di carattere diffamatorio. Alla base, pare di capire che ci fosse l'interesse presunto per la stessa donna.

A detta di D.R. ai fatti avrebbero anche assistito due appartenenti al Comando della Polizia Municipale di Monreale, che avrebbero identificato i due soggetti e altre persone presenti ai fatti, peraltro accaduti davanti una delle scuole elementari della cittadina normanna. I carabinieri subito dopo la denuncia presentata da D.R. avevano escusso diversi soggetti che avrebbero assistito ai fatti, ma che avrebbero reso dichiarazioni contraddittorie o addirittura di non essere a conoscenza dei fatti denunciati.

La difesa di V.V. composta dagli avvocati Salvino e Giada Caputo e da Francesca Fucaloro, ha invece dimostrato che nessun comportamento di natura persecutoria o diffamatoria era stato compiuto da V.V. e che lo stesso, anzi era stato colpito al volto da D.R. La Procura della Repubblica, ritenendo che la accusa non fosse supportata da circostanze di natura probatoria, nonostante le attivita’ di indagine svolta dai carabinieri e la annotazione della Polizia Municipale, chiedeva la archiviazione della denuncia. D.R. proponeva apposizione e i difensori di V.V. o rappresentavano l'insussistenza dei fatti denunciati per assoluta mancanza i elementi probatori.
Il giudice per le Indagini preliminari al termine della udienza camerale, quindi, emetteva sentenza di archiviazione motivando che non sussistevano argomenti tali da consentire il prosieguo delle indagini, cosi’ come argomentato dai difensori, che adesso hanno ricevuto mandato per proporre denuncia per calunnia.

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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