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Vengono condannati per omicidio, ma il giudice popolare è fuori età: la sentenza è annullata

| Giuseppe Cangemi | Nera e giudiziaria

Per l'eccidio di Vincenzo Urso Piero Erco si era visto infliggere l'ergastolo Luca Mantia 25 anni

PALERMO, 29 novembre – La Corte di Assise di Palermo emette una condanna all'ergastolo ed un'altra a 25 anni di reclusione, ma la sentenza è nulla pergè il giudice popolare ha superato i 65 anni di età.

È questa la storia singolare di un processo celebrato a Palermo nel quale due uomini era imputati di omicidio, che si sono visti annullare la condanna proprio grazie a questo escamotage, individuato dalla difesa.
La sentenza è di quale giorno fa, quando era scattata la condanna all’ergastolo per Piero Erco e a 25 anni per Luca Mantia in quanto ritenuti gli esecutori materiali dell’omicidio di Vincenzo Urso, avvenuto ad Altavilla Milicia il 25 ottobre del 2009. In quella circostanza ignoti avevano atteso l'imprenditore Urso, dopo l’una di notte davanti la propria abitazione esplodendo 6 colpi di pistola. Dopo nove anni, grazie al pentimento di Andrea Lombardo, Francesco Lombardo e Massimiliano Restivo vennero individuati in Erco l’esecutore materiale dell’omicidio e in Mantia l’autista.

Dopo due anni di udienze, celebrate davanti la Prima sezione della Corte di Assise di Palermo, Piero Erco, difeso dagli avvocati Salvino e Giada Caputo e Francesca Fucaloro venne condannato all’ergastolo mentre Luca Mantia difeso dagli avvocati Raffaele Bonsignore e Stefano Vitale, venne condannato a 25 anni di reclusione. Subito dopo la fissazione dell'udienza avanti la Sezione seconda di Corte di Assise di Appello, i difensore degli imputati si sono accorti che uno dei giudici popolari della Corte di Assise di Palermo aveva compiuto i 65 anni di età.
La legge che ha istituito le Corti di Assise, all’articolo 9, prevede che tra i requisiti del giudice popolare vi sia quello di non avere una eta’ inferiore ai 30 anni e non superiore ai 65. Tale requisito che attiene alla capacita’ del giudice e’ previsto a pena di nullità e deve essere posseduto fino alla celebrazione della sentenza.

“Ci siamo accorti – ha affermato Salvino Caputo (nella foto) – che uno dei giudici popolari che ha composto la Corte di Assise di primo grado, al momento della lettura della sentenza aveva superato i 65 anni. Abbiamo eccepito tale nullità al collegio di Assise di Appello di Palermo, presieduto da Matteo Frasca e da Fabrizio Anfuso, giudice a latere, che dopo una breve camera di consiglio ha disposto la nullita’ della sentenza della Corte di Assise di Palermo, revocando le statuizioni dell’ergastolo per Erco e di 25 anni per Mantia. Adesso entrambi dovranno essere posti in Liberta’ “Abbiamo affermato – hanno dichiarato Salvino e Giada Caputo, Raffaele Bonsignore e Stefano Vitale un principio di diritto posto a salvaguardia della capacita’ dei giudici popolari e della tutela dei diritti degli imputati”.

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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