Il divieto di poter intrattenere rapporti con la Regione era già venuto meno. Una vicenda nata dalla trasmissione "L'Arena" di Giletti
PALERMO, 22 maggio – Il decreto emesso nel 2016 dall’Assessorato regionale alla Famiglia che disponeva la cancellazione dagli elenchi vigenti dei lavoratori forestali che avevano riportato condanne per reati legati alla criminalità è stato dichiarato illegittimo dal giudice del Lavoro presso il Tribunale di Palermo.
Questo provvedimento, pertanto, oltre ad ordinare all’amministrazione regionale l’immediata reintegra del lavoratore, condanna la Regione a pagare la somma di 3000 euro per spese processuali. La vicenda riguarda il monrealese Giuseppe Campanella dipendente stagionale a tempo determinato dell’amministrazione regionale delle Foreste che venne escluso dalle liste a seguito del provvedimento fortemente voluto dall’allora presidente della Regione Rosario Crocetta, che escludeva dagli elenchi coloro che avevano riportato condanne penali per reati associativi.
La vicenda venne ripresa dalla trasmissione “L’Arena” condotta da Massimo Giletti, a seguito della quale la Rai fu condannata a risarcire i familiari di Campanella per le affermazioni di Giletti che indicò i Campanella di fare parte di una “famiglia mafiosa”. I legali di Campanella, avvocati Salvino Caputo e Francesca Fucaloro, oltre a presentare una querela nei confronti del conduttore televisivo, impugnarono il provvedimento regionale davanti il giudice del Lavoro ritenendo l’illegittimità del decreto dell’assessorato regionale della Famiglia, anche perche’ oltre che essere generico e privo di riferimenti legislativi, non aveva tenuto conto che dopo la condanna riportata nel 1968 l’interdizione perpetua dai pubblici uffici comminata in danno di Campanella come sanzione accessoria era stata commutata in interdizione temporanea dalla Corte di Appello di Palermo. Conseguentemente era venuto meno il divieto di intrattenere rapporti con la pubblica amministrazione.
Da qui la dichiarazione di illegittimità dell’decreto “Crocetta”, l’obbligo di reintegrare negli elenchi forestali il dipendente e la condanna alle spese legali. “Adesso – hanno precisato Salvino Caputo e Francesca Fucaloro – chiederemo alla Regione di reintegrare con decorrenza 2016 il lavoratore anche dal punto di vista economico e previdenziale, oltre che avviare una azione di responsabilità nei confronti di chi le ha avute dal punto di vista politico ed amministrativo nell’emanazione di un provvedimento dichiarato illegittimo dalla Autorità Giudiziaria di Palermo”.