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Borgetto, più di 20.000 pezzi sequestrati ad una attività commerciale cinese

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

Due lavoratori su cinque, inoltre, erano stati assunti completamente “in nero”

BORGETTO, 23 ottobre – Ulteriore operazione della Guardia di Finanza, ad opera della Compagnia di Partinico, sequestrati più di 20.000 pezzi ad una attività commerciale di proprietà cinese.

Le Fiamme Gialle hanno provveduto alla confisca di materiale elettronico ed elettrico, tra cui orologi, cosmetici, gadgets e dispositivi digitali, ovviamente contraffatti sprovvisti delle opportune certificazioni, disciplinate dalla vigente normativa sulla sicurezza. Tutti gli oggetti riportavano la Dicitura marchio CE falsificata.
I finanzieri hanno eseguito il blitz presso un “centro commerciale”, inaugurato da pochissimi giorni nei pressi di Borgetto. Gli articoli opportunamente sequestrati, inoltre, erano privi delle etichette descrittive in italiano, dotati del marchio di conformità della Comunità Europea chiaramente falso, ciò poteva illudere il potenziale consumatore finale, venendo così esposto a danni alla propria salute e sicurezza.
“Dulcis in fundo”, in seguito ai controlli sulla qualità dei materiali, sono stati effettuati analoghi accertamenti al personale. Due lavoratori su cinque erano stati assunti completamente “in nero”.
È scattata immediatamente la denuncia alla Procura della Repubblica di Palermo, nei confronti del proprietario cinese, per contraffazione di materiale e delle false etichette CE. Inoltre, è appena partita la segnalazione per l’illegittimo inquadramento dei dipendenti. Il titolare dovrà liquidare le relative sanzioni pecuniarie che ammonteranno da i 516,46 a 25.823 euro.
È stata proposta all’Ispettorato Provinciale del Lavoro di Palermo la sospensione dell’esercizio commerciale.
La Guardia di Finanza ricorda di prestare molta attenzione alla scelta dei prodotti venduti sul mercato, nella tutela personale, diffidando dell’attrazione che scaturisce un articolo economicamente vantaggioso. Molte volte, di fatti, non si uniforma agli standard di sicurezza che certamente garantiscono l’incolumità del consumatore.

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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