Si tratta di immobili siti a Monreale, un'auto e 16 rapporti bancari per circa 900 mila euro
MONREALE, 26 giugno – Ricadono nel territorio di Monreale le proprietà confiscate definitivamente a Salvatore Di Blasi, deceduto due anni fa, ritenuto appartenente alla famiglia mafiosa di Villagrazia, ed arrestato nel corso dell'operazione “Brasca”.
Le attività d’indagine finalizzate all’individuazione delle disponibilità economico-imprenditoriali riconducibili ad appartenenti a “Cosa nostra”, svolte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Palermo, avevano già portato, nel novembre 2019, all’emissione da parte della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, che aveva accolto le richieste della Procura della Repubblica, di un provvedimento di sequestro beni.
L’odierno provvedimento ha consentito, pertanto, di confiscare irrevocabilmente, un ingente patrimonio, quantificabile in circa 900.000 euro.
Di Blasi era stato tratto in arresto nell’operazione denominata “Brasca” con l’accusa di aver fatto parte della famiglia mafiosa di Villagrazia, in particolare per essere intervenuto nelle dinamiche interne al sodalizio, contribuendo a realizzare un costante collegamento tra altri associati e partecipando direttamente all’attività estorsiva, riportando una condanna in appello ad 6 anni e mezzo di reclusione.
Il provvedimento di confisca “irrevocabile” ha riguardato, come detto, beni del valore complessivo di circa 900.000 euro, entrati a far parte definitivamente del patrimonio dello Stato. Si tratta di due appartamenti, un box auto, un posto auto scoperto ed uno coperto, tutti a Monreale, un'autovettura e 16 rapporti bancari.