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L'avvocato Francesco Pepe

Monreale, marciapiedi sempre killer: una donna cade e ottiene 100 mila euro di risarcimento

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

Il Comune dovrà pagare pure più di 9 mila euro di spese di lite

MONREALE, 18 marzo – Continuano ad essere una trappola per l’incolumità dei cittadini e soprattutto una mannaia per le risorse economiche del comune le condizioni di strade e marciapiedi della città. Luoghi dove un sinistro è sempre dietro l’angolo e dove vanno in frantumi decine di migliaia di euro delle casse municipali.

L’ultimo salasso per queste è di qualche giorno fa, quando il giudice monocratico Giovanna Nozzetti, della terza sezione civile del tribunale di Palermo, ha disposto il risarcimento di una cittadina monrealese, vittima di una caduta in via Aldo Moro, in pieno centro cittadino.
Ad M.D.B, queste le iniziali della donna, il comune dovrà pagare lo “scherzetto” di più di 100 mila euro a causa dei danni subiti dopo il ruzzolone avvenuto il 16 dicembre del 2014, all’altezza del civico 68, proprio nei pressi della sua abitazione.


Quel giorno, intorno alle due del pomeriggio, la donna, secondo quanto è stato ricostruito in sede processuale e confermato da una testimonianza a suo favore, che il giudice ha ritenuto altamente attendibile, mentre percorreva a piedi il marciapiedi destro di via Aldo Moro a Monreale in direzione di via Mulini, giunta all’altezza del civico 68, dopo essere stata costretta a scendere dal marciapiedi a causa di una vettura parcheggiata su uno scivolo, cadde a terra a causa di una deformazione del manto stradale non segnalata né altrimenti visibile, tra l’altro ricolma di detriti.
A causa di quella caduta la donna che all’epoca dei fatti aveva 43 anni, riportò lesioni alla gamba ed al piede destro e fu trasportata in ambulanza al Pronto Soccorso dell’ospedale “Ingrassia” di Palermo, dove le furono diagnosticate, tra le altre cose, la frattura del perone, pluriframmentaria scomposta, la lussazione anteriore della tibia e la frattura-lussazione del collo del piede destro.
La donna, due giorni dopo quell’incidente, era stata sottoposta a due interventi chirurgici di osteosintesi e successivamente a plastica riparativa nei giorni successivi. Ha poi dovuto essere sottoposta a tre ulteriori interventi chirurgici volti alla protesizzazione della caviglia. Insomma, per farla breve, un Calvario davvero pesante che la portò a ben 260 giorni (quasi nove mesi) di inabilità, tra totale e parziale e soprattutto ad una riduzione dell’integrità fisica quantificata nella misura del 22 per cento
Adesso, come detto, in sede di giudizio, la donna, difesa dallo studio dell’avvocato Francesco Pepe (nella foto), ha ottenuto il maxi risarcimento di 100.849,93 euro, oltre a 9.401 euro di spese di lite. Quindi più di 110.000 euro di spese per il Comune, al quale, paradossalmente, è andata pure bene, se si considera che il tribunale ha riconosciuto un “concorso di colpa” alla donna, poi il fatto si è verificato nei pressi della sua abitazione e quindi, con una diversa accortezza o con una maggiore prudenza avrebbe potuto conoscere lo stato dei luoghi, facendo in modo di non riportare danni o quanto meno di attenuarli.

· Enzo Ganci · Editoriali

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