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Vicenda Caputo, Pagano: ‘Vengono meno tutte le accuse a mio carico’

| Enzo Ganci | Nera e giudiziaria

“Mai ricevuto un atto, né comprato voti, ma la mia coscienza non necessitava di conferme”

PALERMO, 9 giugno - "Nel ringraziare la professionalità e la celerità con le quali il giudice del Tribunale del Riesame di Palermo si è pronunciato sul caso relativo ai fratelli Caputo, non posso evidenziare come - in conseguenza dell'impianto giuridico emerso - verrebbero meno tutte le accuse a mio carico quale 'istigatore' della condotta di Caputo.

Lo afferma in una nota il deputato della Lega, Alessandro Pagano (nella foto) commentando le motivazioni con le quali il tribunale del riesame ha spiegato la mancanza di gravi indizi di colpevolezza a carico di Mario e Salvino Caputo relativamente all’accusa di “attentato ai diritti politici del cittadino”, nella cui indagine era pure saltato fuori il suo nome.
“Del resto – prosegue Pagano – lo ha spiegato bene lo stesso avvocato difensore Nino Caleca, il quale sottolinea inoltre come in tutte queste settimane io non abbia mai ricevuto alcun atto. Non solo, nessuno ha chiesto alla competente Commissione parlamentare, nonostante l'immediata disponibilità, di utilizzare le intercettazioni contro di me. Per quanto mi riguarda, la mia coscienza non necessitava di conferme. Ne ero certo ancor prima di leggere cosa scrivono oggi i giudici: io non ho commesso reati, non ho ingannato gli elettori, né comprato voti. Altra mistificazione mediatica. Mi auguro che i vari tg, giornali, siti web, che allora diedero ampio e spropositato risalto alla notizia sugli arresti e le indagini, dedichino adesso a queste notizie lo stesso spazio e tempo per diffondere video, immagini, articoli sui rispettivi organi di informazione".

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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