Piana degli Albanesi, l’accusa è quella di peculato: a giudizio l’ex sindaco Gaetano Caramanno
Gli vengono contestati rimborsi spese per circa 50.000 euro
PIANA DEGLI ALBANESI, 1 aprile - Rinviato a giudizio per peculato l’ex sindaco Gaetano Caramanno. A firmare il provvedimento nei giorni scorsi è stato il Gup del Tribunale di Termini Imerese Angela Lo Piparo. All’ex primo cittadino della comunità arbëreshe vengono contestati rimborsi spese per oltre 50 mila euro ottenuti dal 2006 al 2010.
Sotto accusa anche i funzionari comunali che autorizzarono le richieste e due imprenditori che emisero fatture. A chiedere il rinvio a giudizio di Caramanno e di altri sette imputati è stato il sostituto procuratore Giacomo Brandini. L’ex sindaco e cinque dirigenti comunali sono chiamati a rispondere di concorso materiale e morale nel reato di appropriazione o distrazione di denaro pubblico. Una degli imputati però è nel frattempo deceduta. Nel procedimento sono coinvolti anche due imprenditori: l’amministratore di un’agenzia di viaggi e il titolare di un agriturismo.
I due avrebbero fornito “documentazione artefatta” per il pagamento di servizi resi per finalità personali di Caramanno. All’ex sindaco viene anche contestato il rimborso di 1.500 euro per la partecipazione, nel 2008, ad un master dell’Università “Bocconi” di Milano, “senza che vi fosse - scrive la Procura – alcuna specifica autorizzazione o motivazione”. L’ex primo cittadino, tra il 2006 ed il 2010, ottenne circa 24 mila euro di rimborsi carburante. In particolare, nel 2007, Caramanno dichiarò di avere percorso, in qualità di sindaco, circa 25 mila chilometri. Incassò così un rimborso di 6 mila e 434 euro. A cui si aggiunsero altri sei mila e 500 euro di spese per il parcheggio. Per la Procura di Termini Imerese nelle note spese presentate mancherebbero però “elementi necessari alla liquidazione”, come richiesto dalle norme. Ed il rimborso avvenne “senza che l’effettivo sostenimento delle spese di parcheggio fosse documentato”.
In alcuni casi mancherebbero perfino i riscontri: l’ex sindaco avrebbe, infatti, giustificato alcuni spostamenti come missioni presso l’Assemblea regionale siciliana. Ma non ci sarebbero tracce dei suoi accessi a Palazzo dei Normanni. Le contestazioni riguardano anche alcuni viaggi in Italia e in Europa per finalità istituzionali. Circostanze in cui il Comune di Piana degli Albanesi pagò biglietti aerei ed hotel anche ad alcuni ospiti. Tra questi spiccano 4 mila e 300 euro, spesi nel 2008 a Milano, e che annoverarono, tra i costi, anche il soggiorno di una top model della Repubblica ceca e di una sua connazionale. Nel 2010, per il pernottamento a Palermo di alcune ospiti straniere, il Comune pagò altri 6 mila e 700 euro. Caramanno, nel 2009, chiese anche il rimborso per due pernottamenti a Lugano. Ma le date coinciderebbero con i rimborsi ottenuti anche per degli spostamenti a Palermo e con quelle di biglietti aerei con destinazione Forlì.
L’indagine partì nell’ottobre del 2012 in seguito ad un articolo del Giornale di Sicilia su un dossier del consigliere comunale Giancarlo Cuccia. In quell’occasione Caramanno disse che, se i rimborsi non spettavano, avrebbe restituito le somme. Poco dopo scattarono i controlli della Procura di Termini Imerese e della Guardia di Finanza di Palermo, che acquisì la documentazione e alcune dichiarazioni. L’udienza è stata fissata per il prossimo 23 giugno. Il comune di Piana, assistito dall’avvocato Giuseppe Lombardo, si è costituito parte civile. A difendere Caramanno è invece l’avvocato Enrico Sanseverino, che fa sapere: “Proveremo l’assoluta infondatezza di tutte le ipotesi di reato contestate”.
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