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Onofrio Sanicola durante una rappresentazione

Un anno fa la scomparsa del puparo Onofrio Sanicola, il ricordo dell’ex sindaco di Marineo Ciro Spataro

| Benedetto Rossi | Ci ricordiamo di loro

Per i bambini di Sainte Sigolene era il padre dei Pupi Siciliani

MONREALE, 28 gennaio – Un anno fa ci lasciava il maestro dei pupi Onofrio Sanicola di Marineo, grande cultore dell’opera dei pupi, di cui ci siamo occupati durante la sua lunga carriera e che a distanza di un anno desideriamo ricordarne la figura e la sua attività.

Lo facciamo attraverso un breve e commosso ricordo personale dell’ex sindaco di Marineo Ciro Spataro, che per tanto tempo è stato vicino al maestro Sanicola.

Così inizia la descrizione del loro rapporto di stima e amicizia nelle pagine di Marineo Weblog di Giuseppe Taormina, a poche ore della sua dipartita - “È difficile sull’onda delle emozioni scrivere di una persona che si è conosciuta e frequentata a lungo, parlando di storia, di letteratura, di archeologia, di arte e soprattutto delle nostre radici culturali, di San Ciro e del percorso delle sue Reliquie” - e continua “la morte, comune destino dell’uomo ci fa comprendere meglio come, ripercorrere la vita di un uomo significa raccontare le speranze, i sogni, le realizzazioni, i rimpianti di Onofrio Sanicola, perché il suo grande sogno era quello di impiantare un bellissimo Teatro dell’Opera dei Pupi presso il Castello Beccadelli, accanto al museo Etno -antropologico Collezione Salvatore Pulizzotto, non solo per tutti i marinesi, ma anche per i visitatori e fruitori del Castello”.

Sanicola, lo ricordiamo è stato un personaggio singolare nel panorama dell’opera dei pupi, grande sostenitore della tradizione “pupara” ha dedicato tutta la sua vita alla difesa del teatro dei pupi, spesso relegato ai margini e considerato minore rispetto al teatro d’élite.
A Monreale aveva fondato un periodico d’informazione “Il Guglielmo” e impiantato un teatrino dell’opera dei pupi nei locali del Sacro Cuore di Gesù.

Nel 2010 aveva trasferito il suo teatro a Marineo, sua terra d’origine, riprendendo da dove la sua avventura di oprante era iniziata.
Personalmente ho avuto modo di sperimentare con lui – è sempre Ciro Spataro che scrive - una sintonia nel corso della mia attività di sindaco, quando partecipò, venendo direttamente da Milano alla Cerimonia di Gemellaggio, svoltasi a Sainte Sigolene nel luglio del 1984, mostrando il suo entusiasmo per uno scambio europeo che coinvolgeva tutta la popolazione marinese”. E conclude – “A Sainte Sigolene, mi raccontava Marie Jo Fournel, i bambini lo conoscono e lo ricordano come il padre dei Pupi siciliani, per gli spettacoli di animazione teatrale con cui intratteneva i ragazzi durante il loro soggiorno a Marineo”.

La conferma della sua capacità di raccontare e affascinare il suo pubblico a prescindere dall’età e dalla provenienza.
Nel pomeriggio di ieri, al telefono con l’amico Giuseppe Taormina abbiamo ricordato il nostro caro amico Onofrio e il pensiero non può non andare al suo grande patrimonio di valori, di cultura e tradizioni, al teatro e ai suoi pupi.

Giuseppe Taormina mi ha raccontato dell’inaugurazione del Teatro dei Pupi al Passetto del gennaio 2010 e dello spettacolo dei pupi eseguito dal maestro davanti ad un folto pubblico, del Gruppo strumentale Eliogramma Sicilia che aveva eseguito il brano “U puparo” musiche di Mario Liberto – Nino Pepe, che tanto piaceva al compianto Onofrio Sanicola.

A distanza di un anno dalla sua scomparsa, ci chiediamo se questo patrimonio culturale, umano e valoriale lasciato dal maestro Sanicola, considerato dai bambini di Sainte Sigolene “il padre dei Pupi Siciliani” possa essere raccolto e tramandato alle nuove generazioni o debba inesorabilmente cadere nell’oblio dell’indifferenza e della dimenticanza?

Vogliamo ancora credere, che i nostri eroi di legno e alpacca continueranno a raccontare avventure di pupi e di uomini come il nostro caro Onofrio Sanicola, che ha incessantemente amato la gloriosa tradizione del teatro dei pupi.

 

 

· Enzo Ganci · Editoriali

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