I biancazzurri tornano a conquistare i tre punti e danno un calcio alla crisi
CASOLE BRUZIO, 4 febbraio – E’ stato un grande Monreale, un Monreale eroico, con gli occhi della tigre e con i nervi d’acciaio. Quello che ha compiuto un’impresa titanica, sbancando il campo di Casali del Manco e portando a casa tre punti che pesano una tonnellata.
Il 4-3 inflitto al Città di Acri fotografa la prestazione leonina dei biancazzurri che hanno lottato dalla prima all’ultima palla con la concentrazione e la grinta dei giorni migliori. Era difficile chiedere di meglio ai ragazzi di mister La Bianca, che ancora una volta hanno dovuto fare i conti con un organico esiguo, che non ha consentito al tecnico di scegliere diverse soluzioni, ma soprattutto ha obbligato gli “anziani” del gruppo a fare gli straordinari. Tutti hanno giocato una grande partita, tutti hanno fatto fino in fondo la propria parte, tutti hanno dato il 101 per cento delle proprie possibilità. Se, però, si deve fare una citazione particolare, questa va indirizzata a Salvo Murò, da stasera neo capocannoniere del campionato seppur in coabitazione con il messinese Malouk e – ci sia consentito – anche al giovane portiere Gigi Mistretta, che oggi con una prestazione superlativa ha messo la firma olografa sulla vittoria monrealese.
Che la partita la si potesse vincere lo si era capito già dalle prime battute, quando i biancazzurri erano passati in vantaggio con Alessandro Comito, che metteva comodamente in rete su assist col contagiri di Salvo Murò. Il Città di Acri la ribaltava con relativa facilità prima con Giudice e poi con Oliveira in circostanze in cui la difesa monrealese non appariva impeccabile.
I calabresi, però, non avevano fatto conti col piede caldo di Murò che prima siglava il 2-2 col quale si andava al riposo, poi nella ripresa lanciava un missile terra-aria al secondo palo che il portiere avversario poteva solo raccogliere in fondo al sacco.
I biancazzurri stringevano i denti difendendosi con grinta e determinazione, ma dovevano capitolare su una punizione perfetta di Marques che pittava un pallone sotto l’incrocio, che trafiggeva un incolpevole Mistretta. Tutto finito? Niente affatto, perché il Monreale trovava il modo per mettere ancora il muso davanti grazie al tiro libero di Murò, che si faceva parare il primo, ma non il secondo, per la sua tripletta personale, ma soprattutto per il 4-3 Monreale.
Gli ultimi istanti erano sofferenza pura, col tempo che sembrava non voler passare mai, ma quando suonava la sirena era solo gioia, era solo euforia. Era la vittoria della testa, era la vittoria del cuore. Un Monreale così ha tutte le carte in regola per dire la sua in questo campionato.