La situazione scappa di mano alla società calabrese, pubblico in campo, forze dell’ordine al palazzetto dopo il match
CROSIA, 29 ottobre – Fra Main Solution Mirto e Monreale calcio a 5 non vince nessuno, ma c’è uno che perde e perde di brutto. E questo sconfitto è lo sport. Sì, possiamo dirlo: oggi ha perso lo sport ed ha perso per 10-0. Come mai era accaduto nella storia della società biancazzurra.
Al termine del match, che era stato tirato, maschio, acceso e vibrante, si è verificato quello che non dovrebbe mai succedere in nessun campo. Un gruppo di tifosi calabresi, che già fin dai primi minuti del match aveva dimostrato di essere particolarmente “caldo”, ha fatto irruzione in campo, aggredendo l’allenatore del Monreale, Toti La Bianca. È stata una scena convulsa e repentina, con protagonisti alcuni esagitati che in pochi istanti hanno trasformato un evento calcistico in uno di boxe. In pratica, è come se fossimo tornati indietro di trent’anni, quando fatti come questo, purtroppo, erano all’ordine del giorno.
La scene che abbiamo visto fanno a pugni non solo con lo sport e anche con i valori che esso rappresenta. Carabinieri e polizia al palazzetto dello sport, tensione e adrenalina alle stelle, ma soprattutto la rabbia per un’aggressione che non aveva motivo di esistere e che ha rovinato un bel pomeriggio di futsal.
Peccato davvero, perché per disputare e onorare un impegno così gravoso la società aveva prodotto uno sforzo organizzativo ed economico assai rilevante e i giocatori in campo avevano versato tutte le gocce di sudore a loro disposizione, impegnandosi fino all’ultimo istante, così come richiedeva un difficile match in trasferta.
Per la cronaca, ma in questo caso, perdonateci, la cronaca calcistica passa decisamente in secondo piano, la partita era finita 9-9, era stata avvincente, o come si diceva un tempo, vietata ai deboli di cuore. Il Monreale aveva dimostrato di essere squadra munita di due attributi così, considerato che era stato sempre costretto ad inseguire nel punteggio, con i padroni di casa che facevano da battistrada e gli uomini di mister La Bianca che restavano sempre sulle loro tracce.
Poi, nella seconda parte della ripresa, quando sembrava che i padroni di casa dovessero tirare fuori dal freezer lo spumante per brindare alla vittoria, il Monreale ha saputo dare il meglio di sé, rimontando dal 5-8 all’8-8 e passando poi addirittura in vantaggio su un clamoroso 9-8. A 24” dalla fine, però, è arrivato il gol del pareggio della Main Solution che ha fissato il punteggio sul definitivo 9-9. Per il Monreale avevano segnato tre volte Salvo Murò, due Nino Cascino e Michele Palazzotto, una ciascuna Mirko Sorrentino e Giacomo "Ibra" Catalano.
Insomma, ci sarebbero stati i margini per parlare di un match di futsal esaltante ed avvincente, invece abbiamo dovuto incentrare il racconto del match sui vergognosi fatti del dopo partita, più degni delle pagine di cronaca, che di quelle di sport.
Nota a margine: nel parapiglia finale dove erano gli arbitri? Semplice: erano rientrati forse frettolosamente negli spogliatoi, “bucando”, come si dice in gergo giornalistico, i fattacci del post gara.
La squadra, dopo l’intervento delle forze dell’ordine, è stata scortata dalla polizia fino a quando questa non ha ritenuto conclusa la propria missione.
Gli strascichi che questi accadimenti lasceranno, sotto tutti i punti di vista, non li conosciamo e non vogliamo nemmeno pensarci. Quel che è certo è che con un efficace servizio di sicurezza si sarebbero potuti e dovuti evitare.
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